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Il 2025 non è un anno facile per Sky. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un procedimento che potrebbe sfociare in una multa record per presunto abuso di posizione dominante nel mercato delle tv a pagamento, con accuse che riguardano prezzi, trasparenza dei pacchetti e pratiche commerciali ritenute scorrette. 

Il caso è seguito con attenzione da osservatori e consumatori, perché se le accuse saranno confermate la multa potrebbe cambiare le regole del gioco nel settore dell’intrattenimento.

Cosa rischia Sky e cosa spinge l’Antitrust

Secondo fonti ufficiali, l’indagine prende in esame i contratti di abbonamento, le offerte promozionali e le modalità con cui Sky ha condotto le sue campagne di raccolta clienti: molti denunciano clausole poco trasparenti, rinnovi automatici, vincoli e costi nascosti. Se l’Antitrust dovesse decretare una violazione delle norme sulla concorrenza la sanzione per Sky potrebbe essere pesante, con ripercussioni anche sul mercato italiano dell’abbonamento tv.

Impatto su utenti, mercato e concorrenza

Da un lato gli utenti rischiano di subire il peso delle pratiche contestate: costi nascosti, promozioni fuorvianti, difficoltà nella cancellazione dell’abbonamento. Dall’altro il settore potrebbe cambiare: più attenzione alle regole, maggiore controllo da parte delle autorità, e la possibilità per operatori minori di emergere se Sky dovesse soffrire le conseguenze.

In un mercato già segnato dalla concorrenza di streaming e piattaforme on-demand la vicenda potrebbe spartire il destino di molti abbonati, offrendo loro un’occasione per riconsiderare costi, scelte e alternative.

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