È una notizia che ha sorpreso il mondo medico e sanitario europeo: la Romania ha confermato casi di lebbra, o malattia di Hansen, per la prima volta dopo oltre quattro decenni. Secondo il Ministero della Salute rumeno, un caso è stato ufficialmente diagnosticato a Cluj-Napoca, città del nord-ovest del paese, e altre tre persone sono sotto indagine clinica e microbiologica a seguito di lesioni cutanee sospette.
La lebbra, una malattia infettiva cronica causata dal bacillo Mycobacterium leprae, è stata considerata praticamente scomparsa nelle nazioni europee per decenni grazie alle campagne di sanità pubblica, alla sorveglianza epidemiologica e ai trattamenti antibiotici che riducono la contagiosità. Tuttavia, il suo ritorno in Romania ha riacceso l’attenzione su una patologia che, pur rara, richiede monitoraggio e risposta sanitaria tempestiva per prevenire complicazioni e rallentare la trasmissione.
Un ritorno raro ma significativo: i casi di Cluj-Napoca
Il ministero rumeno ha chiarito che i casi segnalati riguardano quattro donne adulte impiegate come massaggiatrici in un centro benessere a Cluj-Napoca. Tutti i casi sono sotto stretta osservazione clinica e microbiologica, e al momento si conferma che almeno due di queste donne hanno evidenziato risultati compatibili con l’infezione da M. leprae.
Secondo il Ministero della Salute, la diagnosi precoce e l’inizio tempestivo del trattamento sono fondamentali: il trattamento per la lebbra segue protocolli stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e una volta avviato il regime terapeutico corretto la contagiosità diminuisce significativamente fino a scomparire.
È importante sottolineare che la lebbra non si trasmette facilmente tra persone; la trasmissione richiede esposizioni prolungate e frequenti a un soggetto infettivo, e non avviene tramite contatti casuali come strette di mano o abbracci.
Risposta delle autorità sanitarie e misure di controllo
In risposta alla segnalazione dei casi, le autorità sanitarie rumene, in collaborazione con la Direzione Sanitaria Pubblica locale, hanno adottato immediate misure di controllo, tra cui la sospensione temporanea delle attività del centro benessere, l’aumento dei controlli di igiene e sanificazione, e la sorveglianza clinica e epidemiologica di contatti stretti.
Le procedure includono anche l’impiego di disinfettanti approvati e la verifica di aree di deposito e spogliatoi, oltre ai controlli medici del personale e lo screening dei contatti più prossimi alle persone potenzialmente infette.
Queste risposte rapide sono fondamentali per contenere la possibile diffusione della malattia, pur essendo il rischio per la popolazione generale considerato basso proprio a causa delle modalità di trasmissione tipiche di Mycobacterium leprae.
Un evento che riporta alla luce una malattia dimenticata
Il ritorno della lebbra in Romania dopo oltre quattro decenni è un promemoria di come malattie considerate rare o scomparse restino un potenziale fenomeno sanitario globale, soprattutto in un mondo caratterizzato da mobilità internazionale e scambi continui di persone. Questo episodio sottolinea l’importanza della sorveglianza epidemiologica e della capacità dei sistemi sanitari di rispondere efficacemente anche alle minacce meno comuni.
Mentre la situazione continua a evolversi con il monitoraggio di casi sospetti e le indagini epidemiologiche in corso, le istituzioni sanitarie ribadiscono che “la lebbra non è facilmente trasmissibile” e che con il trattamento adeguato il rischio di diffusione può essere notevolmente ridotto.









