La Giornata mondiale della disabilità (3 dicembre) torna quest’anno con una forte attenzione al mondo della scuola: è lì che si gioca gran parte dell’efficacia delle politiche di inclusione.
Giornata mondiale della disabilità, scuole e politiche educative: cosa manca per rendere piena l’inclusione scolastica in Italia
Se da un lato il modello italiano di integrazione scolastica — con l’abolizione delle classi differenziali e la presenza di alunni con disabilità nelle classi ordinarie — è spesso citato come esempio, dall’altro permangono criticità operative che ne limitano la pienezza.
La carenza di docenti specializzati e l’eccesso di supplenze temporanee compromettono continuità educativa e qualità dell’inclusione. Secondo sindacati e associazioni, la soluzione passa per piani straordinari di assunzione, percorsi di formazione strutturati e graduatorie più adeguate ai bisogni territoriali. La richiesta è chiara: trasformare l’organico di fatto in organico di diritto per garantire stabilità agli alunni con bisogni educativi speciali.
Strumenti e accessibilità: tecnologia e ambienti inclusivi
Oltre al personale, servono investimenti in ausili, tecnologie assistive e infrastrutture accessibili. L’esperienza dimostra che gli adeguamenti ambientali e i supporti digitali migliorano l’autonomia e la partecipazione. Fondi nazionali e risorse europee vengono indicati come opportunità da sfruttare con piani mirati e monitoraggio dei risultati.
Formazione, lavoro e transizione post-scuola
La scuola non è fine a se stessa: occorrono percorsi di transizione verso il lavoro e la vita adulta, con tirocini, collaborazioni con il mondo delle imprese e percorsi di formazione professionale dedicati. L’inclusione piena passa anche da qui, affinché il diritto all’istruzione si traduca in autonomia economica e sociale.
Approfondimento locale — Ascoli Piceno
Nella provincia di Ascoli Piceno le iniziative esistono: servizi come l’UMEA e il trasporto sociale “M’app” supportano l’autonomia, mentre progetti territoriali mirano a ridurre le barriere. Restano però segnali di difficoltà: la disponibilità di docenti di sostegno è ancora disomogenea e alcuni plessi segnalano carenze organizzative. Le istituzioni locali e le associazioni chiedono un impegno coordinato per tradurre le politiche nazionali in interventi concreti sul territorio, con particolare attenzione alla continuità educativa e al coinvolgimento delle famiglie.
La Giornata mondiale della disabilità è dunque l’occasione per misurare progressi e lacune: la sfida è trasformare parole e buone intenzioni in investimenti strutturali, perché la scuola resti davvero motore di inclusione.









