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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La sentenza del Tar che ha annullato la delibera di ricognizione e salvaguardia degli equilibri di bilancio e del bilancio pluriennale discussa nel Consiglio comunale del 30 novembre 2013 fa parlare anche il consigliere Domenico Pellei. “Tale annullamento, sul piano formale, si è verificato perché il presidente del Consiglio, con l’ordine del giorno aggiuntivo riguardante la citata delibera, ha convocato per il 30 novembre 2013 il Consiglio violando palesemente l’Art. 80 del Regolamento consiliare, così come sanzionato dal Tar Marche”, avanza Pellei (Udc).

“Sul piano politico, l’annullamento deriva anche dalla pervicacia con cui il presidente, unitamente alla sua maggioranza consiliare, in apertura della seduta del 30 novembre, ha preteso e imposto la votazione con cui è stata respinta la pregiudiziale con la quale la minoranza aveva chiesto che si aggiornasse la seduta, per sanare la sua illegittima convocazione. – spiega il consigliere – L’aggiornamento con rinvio al giorno successivo della discussione e votazione della delibera 103/2013 annullata, non avrebbe provocato alcun danno ai contenuti dell’atto stesso“.

Va ricordato che su tale importante provvedimento, la responsabilità politica è tutta in capo alla Presidenza del Consiglio e della maggioranza che ne ha condiviso, o condizionato, i comportamenti. – prosegue – Fin dalla convocazione del Consiglio Comunale del 29 Novembre 2013, il presidente del Consiglio aveva omesso la iscrizione all’ordine del giorno della proposta di riequilibrio del bilancio da parte del dirigente dei Servizi Finanziari sulla base di valutazioni meramente politiche esternate in una conferenza dei capigruppo con soli tre capigruppo. Detta omissione era stata consigliata per evitare la manifestazione di dissidi interni alla maggioranza su una manovra di riequilibrio finanziario connotata da tagli alla spesa pubblica per 500.000 euro e da forti inasprimenti fiscali per circa 900.000, per la gran parte gravanti su un aumento dell’Imu sugli immobili destinati ad attività produttive e commerciali”.

L’Udc, insomma, non auspica lo scioglimento del Consiglio Comunale, perché comporterebbe un danno per gli interessi di San Benedetto. Certo è, però, che l’annullamento della delibera 103/2013, allo stato delle cose, in applicazione del combinato disposto degli articoli 193 del TUEL 267/2000 e 43 del Regolamento di contabilità comunale, comporta l’inevitabile scioglimento del Consiglio Comunale. Dunque la richiesta di Pellei, consigliere e presidente della Commissione Bilancio, che invitata, tempo una settimana, a relazionare l’esito degli incontri avuti con il sottosegretario al Ministero degli Interni Boccia e con il Prefetto di Ascoli; è necessario a questo punto conoscere le iniziative che possono essere prese e i danni che una situazione del genere può provocare.