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ASCOLI PICENO – E’ stato arrestato ad Ascoli Piceno Alvaro Binni, l’operatore di polizia indagato per l’omicidio di Rossella Goffo, la funzionaria della prefettura di Ancona scomparsa dal capoluogo nel maggio 2010 e ritrovata cadavere il 6 gennaio del 2011 in un bosco dell’Ascolano. Sarebbe lui, il tecnico informatico della Questura, l’autore dell’omicidio della donna. A carico di Binni, secondo quanto si apprende, le accuse sarebbero di omicidio volontario e soppressione di cadavere. 

UNA RELAZIONE CONTRASTATA – Alvaro Binni aveva con la donna una relazione, di cui però il tecnico della polizia ha sempre sminuito l’importanza. In realta, all’origine dell’omicidio, ci sarebbe stata la volontà della donna – sposata e madre di due figli – di andare a vivere con il tecnico, a sua volta sposato e padre, che invece non voleva saperne. Binni si è sempre difeso dicendo che la moglie era al corrente della passione di Rossella, e che dunque la propria situazione familiare non poteva costituire un movente per liberarsi della Goffo, che peraltro era arrivato anche a denunciare per stalking. 

LE INDISCREZIONI – Secondo le prime indiscrezioni a convincere i pm ascolani Carmine Pirozzoli, Ettore Picardi e la collega anconetana Irene Bilotta a chiedere l’arresto di Binni, sarebbero state in particolare le risultanze delle analisi tecniche sui telefonini del poliziotto ascolano e della Goffo. In sostanza, il lungo lavoro investigativo avrebbe portato a stabilire che i telefonini di Binni e della Goffo, il pomeriggio del 5 maggio 2010, quando secondo l’impianto accusatorio la donna è stata assassinata, erano nello stesso punto (impegnavano la stessa cella), a Colle San Marco, dove è stato ritrovato il cadavere della funzionaria. Circostanza che invece Binni ha sempre negato. Ha sostenuto che quel giorno, al mattino, era stato ad Ancona a parlare con la Goffo per comunicarle che non voleva più saperne di lei. Poi ha detto di essere rientrato ad Ascoli nel primo pomeriggio e che, stanco per la discussione avuta in mattinata, si era fermato a riposare nella sua auto parcheggiata sotto la Fortezza Pia al colle dell’Annunziata, che guarda proprio a Colle San Marco.