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ASCOLI PICENO – Domani 8 marzo, sarà la festa della donna. Il simbolo di questa giornata è senza dubbio la mimosa. La neve e il gelo dei giorni scorsi hanno bruciato parte della produzione di questa splendida pianta, determinando un leggero rialzo dei prezzi. I consumi però restano pressoché stabili. Lo sostiene la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) di Ascoli Piceno, aggiungendo che in occasione della giornata dedicata alle donne i prezzi all’origine saliranno a 7-8 euro al chilo.

NESSUN RINCARO AL DETTAGLIO –  Gli agricoltori scontano comunque l’aumento dei costi produttivi, quindi al dettaglio per ora non c’è nessun ulteriore rincaro. «Le lunghe nevicate e le successive gelate – spiega il presidente della Cia provinciale Massimo Sandroni – hanno bruciato larga parte delle fronde in fioritura, causando una flessione superiore a un terzo della produzione totale». «Grazie al clima mite di dicembre la mimosa si è portata avanti come fioritura poi le successive nevicate hanno rovinato parte della produzione – secondo Giuseppe Felicioni, responsabile dell’azienda Pandaflor – il consumo di piante è in aumento ma i mazzetti sono meno richiesti. In passato erano richiesti circa 10mila ramoscelli solo in provincia di Ascoli, mentre nei ultimi tre anni la richiesta è diminuita di oltre il 60%. Al contrario la richiesta di piante è aumentata di circa il 30%. I costi dei mazzetti, che vanno in base al peso, partono da 60-70 centesimi fino ad arrivare a 10 euro mentre le piante (prezzo in base alla grandezza del vaso) vanno dai 5-6 euro fino a 60 euro».