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CASTEL DI LAMA – In concomitanza con l’assemblea tenutasi in Appignano del Tronto, anche l’amministrazione lamense ha sentito l’esigenza di convocare la cittadinanza per far luce sulla questione della centrale a biomasse che dovrebbe sorgere in Contrada Valle San Martino. Venerdì sera, presso la sala consiliare, molti cittadini hanno partecipato a un’assemblea pubblica dai toni accesi per la delicatezza della questione affrontata. Patrizia Rossini, sindaco di Castel di Lama, ha ricordato come il territorio sia già stato intaccato dalla discarica Relluce, dall’alto tasso di polveri sottili registrato dalla centralina di Campolungo e dal depuratore che sorge presso la zona industriale.

L’ASSEMBLEA E GLI INTERVENTI – Un’ulteriore fonte di inquinamento nelle vicinanze desta quindi dubbi e stupore, considerando che la zona scelta per la costruzione dell’impianto è da sempre destinata prevalentemente all’agricoltura. Inoltre il sindaco ha ricordato che è in atto una raccolta firme per dare un segno forte alle istituzioni competenti in materia (Regione e Provincia) in maniera che possano rivalutare le proprie scelte. All’assemblea era presente anche Alessandro Corradetti, vice – sindaco di Castel di Lama, che in linea con il sindaco ha espresso perplessità circa la costruzione dell’impianto, di cui non si conosce il reale impatto ambientale, ricordando che studi recenti hanno dimostrato la pericolosità dei fumi emessi. Gli interventi più accorati sono stati certamente quelli dei membri del Comitato anti – inquinamento di Villa Sant’Antonio, che si stanno già battendo da tempo per contrastare lo sforamento della percentuale di polveri sottili quotidianamente registrata a ridosso della zona industriale. In particolare, il giovane Alessandro Molinari ha ricordato come sia difficile comprendere la logica di una centrale che andrà a bruciare olio di colza proveniente da paesi come L’India e il Pakistan. Attesi dalla cittadinanza erano i due tecnici, Giuseppe Serafini, dirigente della Provincia e Valentina Crescenzi, ingegnere dell’ARPAM, arrivati in ritardo poiché impegnati nell’assemblea di Appignano. Nonostante l’ora tarda, è stato assicurato che l’Arpam è molto attenta nella valutazione ambientale in atto in questo periodo e sarà fatto di tutto per rispettare la salubrità dell’ambiente circostante.