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ANCONA – Tariffe per rifiuti fuori controllo nelle Marche, dove la spesa media annua è di 195 euro, +6,6% rispetto all’anno passato, +14% rispetto al 2007, ma comunque al di sotto della media media nazionale, pari a 246 euro. Per quanto riguarda la Regione Marche il prezzo più alto lo pagano gli abitanti di Macerata, la provincia più virtuosa è quella di Ascoli Piceno. Sono i dati del dossier annuale dell’Osservatorio prezzi di Cittadinanzattiva.

I NUMERI – In assoluto in Italia la spesa media annua più alta si registra in Campania con 378 euro, la più bassa in Molise (146,5). Forti differenze anche all’interno delle Marche: a Macerata la Tarsu arriva a costare 222 euro, 11 in più rispetto alla Tia di Pesaro, 31 in più rispetto alla Tia a Urbino, 39 in più rispetto alla Tarsu che si paga ad Ancona e 53 in più rispetto alla Tarsu che si paga ad Ascoli Pceno. Considerevoli gli aumenti registrati negli ultimi cinque anni: Ascoli +5,6%, Ancona e Pesaro +11,6%, Urbino +18,6%, Macerata +22,7%. A più di dieci anni dal Decreto Ronchi del 1997, solo Pesaro e Urbino sono passati dalla Tarsu alla Tia. Quanto alla produzione e gestione dei rifiuti, secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (presentato nell’aprile 2011), nel 2009 nelle Marche la produzione pro capite di rifiuti urbani è diminuita (-2,5%) rispetto all’anno prima. In negativo, il livello di raccolta differenziata si attesta al 29,7% del totale dei rifiuti prodotti in regione (fonte Ispra, 2011), a