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ASCOLI PICENO – Presentato oggi il “Piano relazioni ed attività 2011” delle consigliere Pari Opportunità di Ascoli Piceno. Il report, è stato presentato alla stampa da Paola Petrucci, presidente pari opportunità provinciale e Paola Casciati supplente. “Abbiamo deciso già da qualche anno – ha spiegato Paola Petrucci – di diffondere la nostra attività e promuoverla sul territorio provinciale oltrechè regionale, e metterla in evidenza il più possibile per informare e sensibilizzare sulle nostre funzioni quali ascolto ed assistenza ai lavoratori e lavoratrici”.

 

PAOLA PETRUCCI – “Si segnala la fortissima difficoltà a far emergere con denunce, situazioni discriminati, questo, per paura di perdere il proprio rapporto di lavoro, soprattutto va evidenziato che: meno la donna è tutelata e meno denuncia. Per superare queste difficoltà congiunturali e organizzative, che limitano il pieno godimento dei diritti della donna lavoratrice, come commissione pari opportunità stiamo collaborando, in strettissima relazione, sia con le parti sindacali sia con quelle datoriali, oltreché sensibilizzare e promuovere  le funzioni della commissione Pari Opportunità, ovvero sostegno ed ascolto rivolto sia a uomini che e donne in condizione di discriminazione”.

IL RAPPORTO – Nel corso del 2011, si descrive nel rapporto, sono state aperte 14 nuove pratiche di cui 7 casi trattati, si configurano come discriminazioni dirette di cui una relativa ad una dipendente di un Ente Pubblico; cinque i casi, invece relativi a problemi legati alla conciliazione, più nello specifico con riferimento alla maternità, che resta l’aspetto maggiormente più discriminate per le donne nell’ ambito lavorativo, perennemente in bilico tra il lavoro di cura familiare e lo scarso appoggio delle strutture pubbliche nella tutela dei propri diritti di lavoratrici. Nell’ azione e lavoro come Pari Opportunità, si segnala nella relazione, che malgrado la Regione Marche abbia attivato progetti a sostegno della conciliazione già dal 2003 bisogna evidenziare come che nella provincia di Ascoli Piceno, ancora non abbia attuato concretamente quelle azioni positive atte a modificare l’ organizzazione del lavoro e del welfare, e soprattutto con riferimento l’approccio culturale della problematiche legate alle discriminazioni di genere, sia al maschile che femminile.