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ANCONA – Novecentomila euro: questa è la cifra indebitamente percepita da aziende agricole come fondi pubblici europei. Dodici persone, dunque, hanno beneficiato dei fondi non avendone diritto e di queste dieci sono state denunciate alla magistratura per truffa aggravata. Le indagini sono partite da un’attività ispettiva dell’Agenzia delle Entrate di Ancona, che aveva individuato un giro sospetto di fatture per operazioni inesistenti. Le somme erano state concesse dall’Unione Europea, con cofinanziamento dello Stato e della Regione Marche, per il miglioramento dei siti produttivi e per l’incremento occupazionale di alcune zone montane del Fabrianese con l’avvio di imprese agrituristiche.

LE INDAGINI – Gli investigatori hanno invece scoperto che le risorse erano state utilizzate per ristrutturare fabbricati rurali che non erano stati destinati ai fini previsti nei progetti finanziati. La truffa, promossa da quattro titolari di altrettante aziende agricole, è stata perpetrata con la compiacenza di professionisti e di imprese locali. Coinvolti anche funzionari della Regione Marche che, senza verificare la corrispondenza delle opere realizzate rispetto a quelle previste, concedevano i finanziamenti anche in assenza dei requisiti di legge. Le somme indebitamente percepite sono state segnalate agli organi nazionali dell’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) e a quelli della Regione. Oltre alle dieci denunce, le Fiamme Gialle hanno elevato sanzioni per circa 4 milioni di euro e segnalato alla Procura della Corte dei Conti il danno all’erario.