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ANCONA – ”In Italia gli immigrati sono circa 5 mln e apportano l’11% del Pil rappresentano quindi un’importante risorsa per l’Europa e l’UE ne ha bisogno per lo sviluppo demografico ed economico”. E’ quanto ha evidenziato Salvatore Geraci, della Societa’ Italiana di Medicina delle Migrazioni in apertura del convegno ”L’assistenza sanitaria alla popolazione immigrata. Il diritto alla salute, un diritto per tutti”. Tematiche in discussione, il contesto migratorio italiano e regionale, i problemi di salute e le modalita’ per garantire assistenza sanitaria agli immigrati secondo i dettami costituzionali e i principi ispiratori del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale. Organizzato dall’osservatorio sulle Diseguaglianze nella salute dell’Agenzia Regionale Sanitaria delle Marche.

ACCESSO AI SERVIZI E CURE – Attuando il nuovo Piano sanitario 2012-2014, si tratta di proseguire le azioni intraprese, tra cui la formazione continua degli operatori, il potenziamento del lavoro in rete anche per superare le difformita’ esistenti nel territorio regionale, migliorare l’assistenza di base anche pediatrica, impiegare al meglio la mediazione interculturale, specie nell’area materno infantile. Patrizia Carletti, dell’Osservatorio sulle Diseguaglianze nella salute dell’ARS Marche, ha presentato i dati epidemiologici da cui si evidenzia che gli immigrati hanno un profilo di salute peggiore degli italiani e che vi sono maggiori difficolta’ di accesso ai servizi e alle cure.

EQUITA’ – Tra le proposte emerse dalla tavola rotonda, la necessita’ di individuare interventi per l’integrazione dei profughi, garantire l’assistenza sanitaria ai detenuti, proseguire con la formazione degli operatori sociali e sanitari per rendere i servizi ”piu’ competenti” nell’affrontare l’utenza straniera, intraprendere azioni per migliorare l’informazione rivolta agli immigrati, impiegare in modo stabile i servizi per la mediazione interculturale, migliorare il lavoro in rete.