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Per molti scrittori o presunti tali, quando le idee scarseggiano e la conoscenza  dei sinonimi e contrari è poca, per darsi un tono si dice spesso “sono uno scrittore minimalista” quando in realtà il loro minimalismo è “scrivere frasi brevi e senza aggettivi”. Uno scrittore che definirei minimalista nel suo scrivere è Misia Donati, ma al contrario della categoria sopracitata usa lo strumento del minimalismo in maniera consapevole e funzionale alla vicenda  narrata.   Il suo libro si intitola “Primi riti del dolce sonno” è la storia di tre ragazzi affetti da Narcolessia che decidono di preparasi per il sonno finale in una casa sperduta tra le colline che ricorda loro la clinica dove si sono conosciuti da piccoli. Il romanzo è strutturato sotto forma di diario in cui vengono annotato tutti i gesti e le azioni compiuti dai ragazzi con una precisione quasi chirurgica, inoltre abbondano flashback che ci fanno conoscere meglio la situazione in cui si sono trovati i ragazzi da giovani e che con poche righe sparse qua e là  delineano perfettamente il carattere e le attitudini di ogni personaggio. Innestate all’interno del libro prima di ogni capitolo la descrizione scientifica delle patologie che si riconducono alla Narcolessia prese dal sito di neuropsicologia.it.

Un libro breve e godibile che pagina dopo pagina lascia storditi, mentre in sottofondo la musica dei Placebo fa da fil rouge tra i vari capitoli. Consigliato.

Titolo: Primi Riti Del Dolce Sonno

Autore: Misia Donati

Casa Editrice: Zandegù Editore

Pp 134

Prezzo: 9 euro.