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ANCONA – La Regione Marche, insieme all’Arpam ha avviato le attività di tutela della salute dei bagnanti e, in particolare, il controllo dell’acqua di mare dove è possibile la balneazione. I risultati dell’ indagine sono più che confortanti e stabiliscono che Il 91 per cento della costa marchigiana è balneabile, con una qualità delle acque classificata come “eccellente”. Solo il 3 per cento è interdetto alla balneazione, in prossimità delle foci di fiumi e fossi, mentre la restante parte della fascia costiera, non è invece utilizzabile a scopi balneari per vincoli amministrativi o di legge.

IL TURISMO BALNEARE E’ RISORSA – L’ incontro tecnico e operativo, con i rappresentanti dei 23 Comuni marino-costieri e dei 7 Comuni con acque balneabili negli invasi artificiali di Borgiano, Castreccioni e Fiastra, per armonizzare gli adempimenti relativi alla gestione delle acque di balneazione su tutto il territorio regionale: in particolare, l’informazione da fornire al pubblico e la sorveglianza degli aspetti igienico sanitari a salvaguardia della salute pubblica. Con riferimento all’ occasione dichiara Sandro Donati assessore all’ Ambiente: “nelle Marche il mare è una risorsa e la qualità delle acque balneari una priorità – afferma l’assessore– Con l’Arpam e in sinergia con tutti gli Enti locali siamo impegnati a garantire una stagione balneare all’insegna della tutela dei bagnati e del mare pulito”.

CONTINUE VERIFICHE DI IGIENE – I dati relativi alla qualità delle acque di balneazione sono ricavati dai monitoraggi effettuati prima dell’inizio della stagione 2012. I rilevamenti verranno ripetuti, più volte, a partire dalle prossime settimane, per consentire una mappatura puntuale e aggiornata sulla salute del mare: nella stagione scorsa, a seguito di eventi che hanno temporaneamente compromesso i valori igienico sanitari, il 6 per cento della fascia costiera, per alcuni giorni, è stata precluso alla balneazione.

SALUTE PUBBLICA COMPETENZA DEL SINDACO – La Regione, infatti, verifica anche eventuali fenomeni di fuoriuscita dagli scolmatori delle acque reflue urbane, in questo caso il sindaco del Comune nel quale si verifica l’evento, al superamento dei valori limite rilevati dall’Arpam, deve assumere immediati provvedimenti e misure di miglioramento a tutela della salute pubblica, vietando la balneazione fino al ripristino delle situazione di normalità. Complessivamente, nel quadriennio 2008-2011 i monitoraggi dell’Arpam su 247 aree di balneazione hanno rilevato che la qualità dell’acqua di mare è al 90 per cento “eccellente,” l’1 per cento buona, il 2 per cento sufficiente, il 3 per cento scarsa.