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ASCOLI PICENO – Il presidente di Confartigianato, Bruni, lancia un appello: “Non è il momento delle divisioni e delle primogeniture: occorre dare a tutte le componenti pari dignità per riuscire nell’obiettivo di combattere questa complessa crisi”. Il presidente della Confartigianato Imprese di Ascoli e Fermo e componente della giunta esecutiva della Camera di Commercio di Ascoli, invita tutti ad un grande senso di responsabilità anche in merito alla situazione attuale delle rappresentanze, ponendo sul tavolo il tema della pari dignità tra settori economici e rispettive sigle di rappresentanza, come “uno dei tasselli fondamentali per guardare insieme, con fiducia, il futuro”.

COINVOLGERE COMPARTI PRODUTTIVI – “Finché istituzioni ed enti, – aggiunge Bruni – cederanno ad istinti di primogeniture nell’attivazione di strumenti di partecipazione e confronto, non riusciranno mai a riattivare completamente i processi virtuosi necessari per superare le attuali complesse criticità che tutti stiamo affrontando. Non mi pare che questo sia il tempo delle divisioni o che si possa distinguere tra chi è più o meno ‘produttivo’: tutti i comparti sono in grande difficoltà e boccheggiano, anche se non tutti sono trattati allo stesso modo; un esempio sono i prelievi e le ‘batoste’ delle recenti manovre. C’è un tessuto imprenditoriale diffuso che non deve e non può staccare la spina, che ogni giorno rinnova la sua sfida, che quotidianamente cerca di rimotivarsi, che offre occasioni di lavoro e di occupazione: anche i comparti produttivi dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura e dei servizi hanno bisogno di essere riconosciuti come portatori di un contributo significativo, anzi tutti insieme predominante, al Pil locale”.

SOSTENERE L’ECCELLENZA – Il recente decreto del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per l’Impresa e l’Internazionalizzazione – mette nero su bianco i parametri “numero di imprese”, “indice di occupazione”, “valore aggiunto” e “diritto annuale” risultanti dalle Camere di Commercio provinciali. Le imprese artigiane della provincia di Ascoli Piceno sono 5.955, seconde sole al commercio con 7.451 imprese, seguite dall’agricoltura con 4.913, quarta l’industria con 3.212 e quindi i servizi con 3.190 imprese, turismo con 2.345, a seguire i vari altri settori variamente riclassificati. Nell’indice di occupazione – i dati di riferimento ufficiali nel DM ministeriale sono del 2009 – ormai artigianato ed industria sono quasi equivalenti con il 20.1% per il settore artigiano ed il 21.5% riferito settore industriale; seguono il commercio con il 16.4%, i servizi con il 13.3%, l’agricoltura con il 7,2% degli occupati provinciali; e poi le altre categorie con percentuali più frazionate. “I numeri dell’economia e quelli della rappresentanza – conclude Bruni – mi spingono a richiedere con forza il coinvolgimento di tutte le categorie produttive, nessuna esclusa, alle varie iniziative di cui si sente parlare. Più che di modelli importati abbiamo bisogno di esempi valorizzati, sostenuti, filiere che si stringono intorno alle eccellenze, fino a quando resistono in queste condizioni di isolamento.”