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ASCOLI PICENO – Continuano a piovere critiche sulla giunta Castelli da parte del Partito Democratico. E il tema è sempre lo stesso: la sanità. Al sindaco di Ascoli il maggior partito di opposizione contesta, attraverso una nota,  soprattutto l’attegiamento di isolamento assunto. Il Pd a suo dire, sostiene di voler prendersi carico della missione di mettere fine al fare irresponsabile del primo cittadino.

ISOLAMENTO DANNOSO –Ecco alcuni stralci del comunicato, a firma di Anna Casini, responsabile dell’organizzazione del Partito Democratico Provinciale. “Trovo davvero grave e pericoloso l’atteggiamento assunto dal sindaco di Ascoli sul tema della sanità. Il suo atteggiamento di chiusura acuisce l’isolamento della nostra città rispetto al territorio, il sindaco di un capoluogo di provincia ha il dovere di essere il motore propulsore di ogni iniziativa e di cercare tutte le strade, compromessi inclusi, per essere protagonista di ogni fenomeno. Nel caso della sanità isolarsi è dannoso, ma ancora più dannoso è l’inspiegabile rifiuto di rappresentare ed interpretare i malesseri che da tempo “urlano” gli operatori sanitari del Mazzoni. Questo assurdo comportamento disorienta gli operatori sanitari, già stremati dalle difficoltà quotidiane, i quali non possono sentirsi compresi e sostenuti da chi diserta le assemblee in cui dovrebbe rappresentarli e soprattutto da chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini”.

UN “ALTRA” ASCOLI – “Comunque mentre il magnifico messere pensa alla quintana, voglio rassicurare chi lavora all’ospedale di Ascoli ed ogni mattina vive la difficoltà di non poter fornire servizi e risposte adeguate ai pazienti, chi subisce lettere minatorie dal ben pagato direttore sanitario, chi è costretto a turni inumani, chi non ha mezzi diagnostici adeguati ed infine i cittadini utenti, che ad Ascoli, per fortuna, non c’è solo la giunta Castelli, ma esiste anche un Partito Democratico forte che dialoga con il territorio grazie alla rete degli Amministratori e dei Circoli, che è robusta e coesa, e che si confronta, in modo costruttivo, anche con il Comune di San Benedetto e con il presidente dell’Assemblea Gaspari. Voglio dire loro che ad Ascoli esiste un’altra “Ascoli”, forse troppo silenziosa, ma certo attenta, presente e competente che conosce bene la situazione logistica, economica, conosce le carenze e le opportunità della sanità picena, e non solo, e che non vuole né isolamento né provincialismo. Un’altra “Ascoli” che è stanca di sterili e diversive polemiche e che vuole che il Sindaco finalmente affronti i veri problemi della sanità: le liste d’attesa, la mancanza di strumentazione radiologica (TAC, PET ecc), la carenza di medici ed infermieri, il rischio di chiusura di alcuni reparti (ematologia, radioterapia, anatomia patologica ecc) ecc. Esiste un’altra “Ascoli” che chiede al Sindaco che, mentre si stano definendo il riassetto delle province e le relative funzioni e competenze territoriali, la nostra città assuma questa volta, al contrario di ciò che è accaduto in passato, il ruolo da protagonista partecipe e propositivo che merita, il ruolo degno di un capoluogo”.