Articolo
Testo articolo principale

ASCOLI PICENO – Il presidente del consiglio provinciale Armando Falcioni risponde al presidente della Provincia di Fermo. “Leggo, oramai senza stupirmi più, dell’ammirevole grinta di Cesetti nel sottolineare che, in caso di paventata ipotesi di accorpamento tra province in ambito marchigiano e precisamente, se i parametri fossero confermati, la forzata unificazione delle attuali province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, porterebbe Fermo ad avere ruolo centrale e farebbe intendere che, di questo mega territorio, sarebbe il capoluogo naturale”.

LA NOTA DI FALCIONI – Ad oggi sono certo che Ascoli Piceno, in quanto provincia di confine, rappresentante di una realtà territoriale, quella truentina, che ha una precisa identità e delle esigenze a parte rispetto al contesto  marchigiano, ma anche perché esistente da oltre 150 anni, avrebbe comunque bisogno di una rappresentanza istituzionale autonoma. Ma mai mi sognerei di dire che ingloberebbe anche Macerata, perché saremmo irrispettosi della storia e della dignità dei nostri corregionali. Invece Cesetti già si candida in barba alla storia. La verità l’ha già esposta, lucidamente, Saturnino Di Ruscio che ha già precorso i tempi e che forse doveva esse un buon monito per chi ha invece creato un nuovo ente. La parte nord della provincia di Fermo è maceratese a tutti gli effetti. Il resto ritornerebbe ab ovo, parametri permettendo. Parlare di capoluoghi ora, o di capitali cadendo in qualche delirio di onnipotenza, giova e dà ragione a queste razionalizzazioni affrettate anche figlie di divisioni insensate.