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ASCOLI PICENO – Sulla nuova macro Provincia Ascoli-Macerata-Fermo sono tanti i pareri che stanno caratterizzando la questione. A tal proposito ha voluto dire la sua il capogruppo del partito democratico della provincia di Ascoli Piceno Emidio Mandozzi. L’esponente politico analizza in maniera positiva l’eventuale nascita del nuovo Ente, e la considera un’opportunità da cogliere al volo.

CAMPANILISMO DANNOSO – Ecco alcuni stralci del comunicato, a firma di Emidio Mandozzi. “Nel riassetto delle nuove Province Italiane dopo la scellerata divisione del 2004 oggi è naturale la ricostituzione della nuova provincia Ascoli-Fermo sia per la popolazione per la storia che per i distretti industriali, ma se il governo Monti riuscirà in Parlamento a mantenere come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in questi giorni la macro-provincia Ascoli-Fermo-Macerata è opportuno che almeno per una volta le forze politiche comincino a dialogare per ridisegnare la nuova Provincia. Il Partito Democratico comincerà a farlo dalle prossime settimane. Almeno per una volta proviamo a guardare la luna e non il dito, laddove la luna e’ rappresentata dall’opportunita’ (che il Piceno deve assolutamente cogliere) della nuova macro-Provincia Ascoli-Fermo-Macerata, così come disegnata dalla matita del Governo Monti, ed il dito invece dal solito, stucchevole ancorché dannoso campanilismo su quale sarà il nuovo capoluogo”.

VALORE AGGIUNTO AL TERRITORIO – “Proviamo per un attimo ad allargare i nostri orizzonti, un dovere di ogni politico, ed iniziamo a riflettere ed a discutere di come poter mettere a frutto questa opportunità offertaci, in termini di territorio allargato, economie diversificate, aumentato (perché e’ indubbio che aumentera’, qualora venga ben gestito) potere politico in grado di essere esercitato a più’ livelli, ad iniziare dal confronto con la Regione Marche. Per una volta infatti, le “Marche del Sud” potrebbero esercitare proprie “moral suasion” in grado di portare valore aggiunto ad un territorio allargato. Motivi, questi, alla base di una visione “politica” molto vicina a quella “imprenditoriale”, tutte e due di fatto ancorate a lungimirante buon senso e ragionevolezza. Un’aumentata massa critica, quella che scaturira’ dai tagli e relativi accorpamenti delle Province, cui abbiamo il dovere di dare voce nel miglior modo possibile, ad iniziare dall’abbattimento degli steccati, siano essi confini territoriali che, soprattutto, culturali”.

PIETRE MILIARI RINASCITA – “La nuova macro-Provincia ci consegna un territorio dalle mille peculiarita’, ad iniziare dai Distretti industriali che, una volta superata questa crisi cosi’ virulenta, potranno e dovranno rappresentare le pietre miliari della rinascita delle Marche del Sud. Una macro-Provincia governata ed amministrata dai sindaci, dagli amministratori dei nostri Comuni, che sanno cosa vuol dire essere vicini alla gente, conoscendone esigenze e problematiche. Adoperiamoci, per una volta, a che i nostri mille campanili suonino un’unica campana: quella dello sviluppo economico e sociale per la nostra gente”.