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Sembra che il mese di settembre sia il periodo peggiore per concedersi il necessario riposo notturno: infatti quasi 10 milioni di italiani soffrono maggiormente in questo periodo del problema dell’insonnia, cronica o episodica che sia. Pare che all’origine della forma episodica, comunque, ci sia il ritorno dalle vacanze o, più in generale, la normale ripresa dei ritmi lavorativi. L’organismo si è abituato agli orari più liberi delle ferie, all’assenza di stress e alla mancanza di obblighi e incombenze. Ritrovarli tutti insieme può provocare una tensione che si trascina fino all’ora di andare a letto. Così il sonno, se arriva, rischia di essere poco ristoratore. Cosa fare allora? Gioacchino Mennuni, responsabile dell’unità operativa di Medicina del sonno presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, consiglia di curare l’alimentazione, evitando cene troppo pesanti, spegnere pc e tv un bel po’ prima di andare a letto e concedersi la lettura di qualche pagina di un buon libro. E, soprattutto, evitare di rigirarsi per ore nel letto: “In questo modo la camera da letto rischia di diventare una trappola: piuttosto – raccomanda Mennuni – è meglio non entrarci finché non si è davvero stanchi. Suggerisco di leggere sul divano fino a quando non si sentono le palpebre pesanti, e solo allora spegnere la luce e mettersi a letto. Se non si prende sonno entro 20 minuti, meglio rialzarsi e tornare sul divano, leggere ancora un po’ e poi ritentare”.