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Dal 25 al 27 settembre, a Milano, si terrà la serie di congressi di Nuce International, l’esposizione dedicata agli ingredienti ‘food & beverage’ per tutti i settori dell’industria alimentare e delle bevande. Proprio per questa occasione, recentemente, si è tornato a discutere sugli effetti derivanti da una dieta ricca di sale. Soprattutto dopo lo studio americano condotto dalla Cdc di Atlanta, che ha dimostrato come ad ogni aumento della quantità di sale nei cibi per bambini corrispondeva anche un aumento della pressione arteriosa massima, ma che l’aumento era maggiore se il ragazzo era sovrappeso oppure obeso. Certo, è vero che ogni giorno gli italiani consumano a testa 10 grammi di sale, il doppio della dose raccomandata; ma è vero anche che molti non conoscono ancora l’importanza del sale iodato, alimento capace di prevenire i disturbi della tiroide. Difatti nel 2005 il Ministero della Salute ha stabilito le modalità di vendita e di uso del sale alimentare arricchito con iodio, implementando l’obbligo di presenza del sale iodato nei punti vendita e nella ristorazione collettiva. ”Il messaggio che vogliamo veicolare in occasione di questa Fiera – dicono gli esperti della Compagnia Italiana Sali – è di voler sensibilizzare la filiera agro-alimentare all’uso del sale iodato nei loro processi di produzione, per permettere una migliore funzione tiroidea, che si traduce in maggior salute per gli Italiani”. Dunque, il sale va usato con moderazione, ma quando lo si fa, è bene prediligere quello iodato.