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Che il fumo faccia male lo sanno tutti, ma a quanto pare, per i fumatori passivi, risulta più nocivo se si fuma in macchina. È quanto emerge da una ricerca scozzese condotta dall’Università di Aberdeen. Non importa se i finestrini sono aperti o si è attivato il ricircolo dell’aria: la salute dei passeggeri è messa ancora a più dura prova. Se il guidatore è un accanito fumatore, le polveri sottili nell’abitacolo salgono ben al di sopra dei limiti raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con gravi rischi soprattutto per i bambini. L’esperimento effettuato dagli studiosi scozzesi è durato 3 giorni e ha coinvolto 17 guidatori, di cui 14 fumatori, per un totale di 104 viaggi in auto di durata variabile da 5 a 70 minuti tra l’ovest della Scozia e l’est dell’Inghilterra. Utilizzando un detector specifico, i ricercatori hanno misurato una volta al minuto le concentrazioni di particolato sottile nell’area posteriore dell’auto all’altezza della testa di un bimbo. Di 83 viaggi è stato possibile misurare i livelli di particolato sottile, e in 34 di questi il guidatore non fumava. Ebbene, da una media di 7,4 microgrammi di polveri per metro cubo d’aria nei viaggi senza fumo, si passava a una media di 85 microgrammi/metro cubo nei viaggi con la sigaretta accesa, con punte di 385 microgrammi/m3 e perfino di 880 a seconda del numero di sigarette fumate. A questo proposito va detto che vari Paesi, tra cui anche Canada, Usa, Australia, Cipro e Sudafrica, hanno già introdotto normative nazionali o locali che prevedono il divieto di fumo in caso di viaggi in auto con bimbi al seguito.