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AMANDOLA – La seconda edizione di “Ottobre all’Abbazia” presso l’Abbazia dei SS. Ruffino e Vitale ad Amandola si è conclusa con l’ultimo appuntamento “minigita” che chiude la mostra curata da Walter Scotucci “Eretico & Ieratico”, uno dei temi cardine di questo percorso artistico-culturale. 

L’INIZIATIVA –Ogni sabato si è alternata una tematica diversa. Da forme artistiche spirituali, (dove per spiritualità s’ intende tutto ciò che spazia dai miti alla riscoperta degli spazi naturali), ad incontri più pragmatici che hanno toccato temi di economia, storia, impresa e religione. Viene riscoperto il paesaggio marchigiano, attraverso dibattiti e polaroid, video proiezioni e passeggiate, per poi concludere con un concerto rivolto all’anima e allo spirito.

 

IL MIX PERFETTO TRA SACRALITA’ ED AMBIENTE ERETICO –  La prima data, lo scorso 6 ottobre ha visto protagonista la Mostra di Arte Contemporanea Eretico e Ieratico, a cura di Walter Scotucci. Il titolo sta ad evidenziare il tema proposto nelle opere presenti: la Chiesa e la sacralità da un lato, l’ambiente “eretico” (né sacro, né blasfemo)  dall’altro. Come spiega Scotucci, il confronto fra le opere selezionate, dalla pittura all’ istallazione, dalle immagini ortodosse a quelle più attuali è funzionale al fine di stimolare un costruttivo dibattito, una riflessione. 

ANCHE SGARBI ALL’ABBAZIA – Anche Vittorio Sgarbi tra gli ospiti. Il critico ha infatti visitato l’Abbazia, interessandosi e ammirando con attenzione tutte le opere del percorso espositivo. Sgarbi e Scotucci concordano nel fatto che la mostra sia “un momento di elevazione culturale e spirituale”, un momento interiore di dibattito sulla forte antitesi sacro – profano. Si resta veramente sbalorditi al sol vedere le istallazioni di Morganti, i dipinti di Solimani e quelli più ortodossi di Sandra Carassai, la “Sindone” di Campanelli.

L’OBIETTIVO DELL’INIZIATIVA – Ampliare la nostra visione, di assodare che cultura e spiritualità siano molto più vicine di quanto si creda e di come esse accrescano le rispettive peculiarità se combinate. Gli artisti, che hanno contribuito con le loro opere a questo momento di riflessione e confronto, si diversificano sicuramente nei messaggi e nelle tecniche, ma rendono unico il senso della mostra: Stefano Solimani, Gottardo Ciapanna, Giuseppe Gigli, Mario Vespasiani, Teodosio Campanelli, Patrizio Marcelli, Gino Gentile, Eugenio Morganti, Teresa Marasca, Beniamino Antonello, Sandra Carassai. (Aurora Carosi)