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ASCOLI PICENO – Il componente della Direzione Nazionale dei Giovani Democratici Francesco Ameli dice la sua, attraverso un comunicato, sulle imminenti primarie per i parlamentari. “Bene le primarie, no ai paracadutati da Roma: chi si candida nelle Marche deve rappresentare il territorio e passare per le primarie”, ecco il messaggio chiaro del testo.

 CAMBIARE LA POLITICA – “Con la scelta odierna delle primarie anche per i parlamentari, il Partito Democratico dimostra di aver dato un vero senso alle parole “Partecipazione” e “Democrazia”. I tempi sono veramente stretti ma tutti noi volontari, militanti e dirigenti del Pd, faremo uno sforzo per presentare all’Italia un altro importante momento di partecipazione reale, dopo il successo delle primarie per il candidato premier. C’è infatti chi, come il Pdl o per meglio dire Berlusconi, i parlamentari li sceglierà in maniera autocratica senza alcuna discussione; ci sono quelli scelti tramite i computer, all’interno di una strettissima cerchia di persone fedeli a Grillo (le epurazioni delle ultime ore ne sono la riprova); e poi, per fortuna, c’è il Partito Democratico che farà scegliere i propri deputati alle migliaia e migliaia di persone che, come già avvenuto nel Piceno lo scorso 25 Novembre, si presenteranno ai seggi. Come giustamente ha detto Bersani “noi vogliamo cambiare davvero la politica”.

NO AI ‘CATAPULTATI’ DA ROMA – “Spero personalmente che per candidarsi in quelli che dovranno essere collegi provinciali, ci siano dei limiti base come il periodo di iscrizione, delle firme raccolte tra gli iscritti del partito o tra i segretari di circolo. Il nostro partito non può essere un pullman dove salire e scendere a proprio piacimento, dopo aver annusato vento favorevole (si registrano già i primi casi di camaleonti della politica anche nel Piceno). Allo stesso tempo non è più ammissibile che nelle Marche arrivino i “catapultati” da Roma, i quali, come già in passato successo, senza rispetto alcuno del territorio che li ha eletti, in un caso particolare hanno cambiato casacca ed in altri non si sono mai fatti più vedere. La politica ed i partiti devono tornare a relazionarsi con i territori e con i cittadini, per ritrovare la legittimazione e quella rappresentatività che è stata messa in discussione da questa orribile legge elettorale che il PDL non ha voluto cambiare. E’ per questo che non posso che condividere le parole di Orfini nelle quali si afferma che una quota bloccata può essere riservata solamente per personalità di spicco della società civile mentre TUTTI gli altri devono candidarsi alle primarie”.