Articolo
Testo articolo principale

ANCONA – Dopo l’attacco di Emidio Mandozzi sulla crisi del territorio, l’assessore al Piceno interviene. “La Regione Marche non ha messo in campo solo palliativi per affrontare la crisi del Piceno – così Antonio Canzian al capogruppo Pd – per questo la Regione è intervenuta con gli ammortizzazioni sociali in deroga, con contributi per la stabilizzazione dei precari, per favorire i contratti di solidarietà al posto dei licenziamenti, con fondi di solidarietà per le famiglie più colpite dalla crisi, con fondi regionali di garanzia per aiutare le imprese nell’accesso al credito”.

NEL PICENO – Chiari sono i dati della crisi, i disoccupati e i cassa integrati, nonché le difficoltà delle imprese per l’accesso al credito e le sofferenze sociali che questa situazione comporta per chi è direttamente colpito, ma allo stesso tempo hanno avuto un grande rilievo le azioni di resistenza allo zoppicare del territorio, che a detta di Canzian saranno ancor più incisive nel 2013

DALLA REGIONE – Dalla Regione non mancano i riferimenti agli interventi che hanno caratterizzato il territorio piceno, dall’elettrificazione della ferrovia al sottopasso di via Pasubio, fino al rifacimento del ponte stradale sul Tronto e la sistemazione idraulica della zona. “Regionali sono i fondi per il polo universitario finalmente sbloccati – continua – sono gli investimenti per la banda larga, per la valorizzazione del territorio per i progetti di sviluppo locale”.

NESSUN PALLIATIVO, MA VERI INTERVENTI – Si parla di decine di milioni di euro, quindi, per interventi mirati al miglioramento della dotazione infrastrutturale e al rafforzamento dell’attrattività del territorio. “Stiamo lavorando per conseguire la concretizzazione del protocollo di intesa Vallata del Tronto e Val vibrata, – conclude – la concretizzazione di quest’accordo è assai rilevante per la reindustrializzazione del Piceno e la Regione non rinuncia a questo obiettivo. Insieme a questo occorre essere presenti nei nuovi settori su cui la Regione ha posto in essere una politica industriale di innovazione e differenziazione dell’apparato produttivo con bandi per la ricerca e innovazione”.