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ANCONA – La giunta regionale ha approvato una proposta di legge che prevede lo scioglimento delle Comunità Montane che, dopo l’esame del Consiglio regionale, prevede la formazione di Unioni Montane più snelle ed economicamente più sostenibili. La proposta è stata avanzata dopo le disposizioni della spending review in base alle quali nei Comuni montani con meno di 3mila abitanti l’esercizio deve svolgersi esclusivamente mediante convenzioni o Unioni dei Comuni.

 

“L’idea ispiratrice è una logica di continuità istituzionale per quanto riguarda lo svolgimento delle funzioni di promozione e valorizzazione della montagna e di esercizio associato delle funzioni comunali ottimizzando le risorse finanziarie ed umane”, spiega il presidente Gian Mario Spacca. Nelle Marche sono settantadue Comuni sui novantotto appartenenti alle nove Comunità e perciò soggetti alla normativa statale di associare le funzioni fondamentali in tali Unioni.

 

Scelta necessaria per la giunta marchigiana volta alla semplificazione dei livelli istituzionali che salvaguarda le funzioni di tutela e valorizzazione delle aree montane, favorendo la gestione associata delle funzioni comunali e per assicurare la razionalizzazione delle strutture operanti nel territorio, evitando così la sovrapposizione di enti. “L’esperienza delle Comunità montane per la difesa a valorizzazione dei territori montani – continua Spacca – va comunque salvaguardata, valorizzata e sviluppata. Una volontà emersa del resto nel corso degli incontri con gli amministratori interessati”.

“La nostra scelta va nella direzione del risparmio e della semplificazione. Nel caso di accorpamento non si risolverebbe il problema dell’esiguità delle risorse economiche disponibili in rapporto agli investimenti di cui il territorio necessita. – chiarisce l’assessore agli enti locali Antonio Canzian – Questa proposta di legge tende invece a conservare sul territorio, per quanto possibile, le funzioni delle Comunità montane, adattandoli alle mutate esigenze statali e assicurando il contenimento delle spese di funzionamento.”