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bucciarelli-taresASCOLI PICENO – Questione Tares, interviene anche il presidente di Confindustria Ascoli Bruno Bucciarelli ammonendo i sindaci dei comuni della provincia ascolana: “Il gravissimo momento economico e sociale che la provincia sta attraversando impone una riflessione attenta e responsabile sugli strumenti che possono essere messi in campo, nel brevissimo periodo, per sostenere l’intero sistema produttivo“. L’obiettivo deve essere quello di accrescere l’attrattività del territorio provinciale, introducendo correttivi o agevolazioni tali da  favorire l’attività d’impresa.

 

“La sostituzione della vecchia Tarsu con la nuova Tassa rifiuti e servizi (Tares), a partire dal 2013, ci obbliga a tornare sull’argomento, nella consapevolezza che il sistema imprenditoriale locale non è più in grado di sopportare nuovi incrementi della pressione fiscale complessiva, che già oggi raggiunge livelli record. C’è viva preoccupazione per gli effetti che la nuova tassa potrà avere sulle imprese la necessità di una azione di coordinamento per favorire quanto più possibile un’applicazione omogenea della Tares sul territorio ma anche e soprattutto un’attività di confronto sulle simulazioni delle nuove tariffe che tutti i Comuni stanno effettuando”.

 

Da parte di Confindustria la proposta di introdurre meccanismi di attenuazione dell’imposta ed esenzioni, laddove gli incrementi imposti dalla Tares, mettano a rischio la stessa sopravvivenza delle imprese e di predisporre “regolamenti di applicazione della Tares in modo “virtuoso”, consentendo alle imprese di continuare ad operare senza nuove e gravose imposizioni”. Nello specifico: escludere dalla tassazione le aree dove si producono i cosiddetti rifiuti speciali, quelle dove si producono rifiuti speciali non pericolosi, assimilati agli urbani, nel caso in cui non sia garantito il servizio di smaltimento; le aree scoperte  accessorie delle utenze non domestiche a qualsiasi uso adibite non suscettibili di produrre rifiuti, quali ad esempio parcheggi, piazzali di manovra, strade di accesso e le  aree coperte come  mense, uffici, di aziende nelle quali non si svolge più alcun tipo di attività di produzione di beni o servizi, a causa della riorganizzazione del sito produttivo. E infine, “introdurre delle agevolazioni Tares per le nuove iniziative industriali o artigiane e per la riattivazione di impianti produttivi dismessi affinché, con il supporto coordinato di tutti gli attori pubblici del territorio, si creino condizioni per uscire indenni da questa fase di crisi“.