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ASCOLI PICENO – Cultura, impresa, occupazione. Tre concetti legati insieme dal progetto Distretto culturale evoluto, promosso dall’assessorato alla Cultura della Regione Marche. Proprio ieri nella sala Cola D’Amatrice, la concretizzazione di quella che poco tempo fa era un’idea: è stato infatti illustrato alla presenza dei due assessori regioni Pietro Marcolini e Antonio Canzian, il bando destinato a imprese, associazioni, fondazioni per il finanziamento di quei progetti che attraverso la risorsa naturale “cultura” riusciranno a dare stimolo all’occupazione, mirando a creare una vera e propria industria culturale nel Piceno.

Un discorso più che possibile. Fabio Renzi segretario della fondazione Symbola, ha descritto diverse realtà in cui la cultura si è insinuata prepotentemente nell’impresa, costituendo di fatto occasione di rilancio di quel settore o quell’azienda. Ha portato l’esempio dell’Elica, azienda fabrianese che produce cappe aspiranti, che ha fortemente investito in questo campo, ridefinendo sé stessa e la sua azione

Il dibattito poi su cultura alta e cultura bassa, sebbene sollecitato da alcuni interventi dei presenti, a detta dell’assessore Pietro Marcolini, lascia il tempo che trova, soprattutto dinanzi alla volontà comune che è quella di premiare le idee migliori, i progetti più innovativi e validi. “Ascoli ha un patrimonio inestimabile – ha ricordato l’assessore. – Con questo progetto non intendiamo cancellare le politiche culturali ma solo provare a collegare la cultura all’economia”. Il Bando la cui scadenza è prevista per il 21 maggio, prevede che ogni progetto abbia come capofila un ente pubblico, università o altra istituzione. Insomma, una sinergia preziosa quella che il distretto culturale evoluto intende innescare tra impresa, risorsa cultura, vivacità proveniente dal mondo associativo e settore pubblico