Articolo
Testo articolo principale

ASCOLI PICENO – Il nuovo Piano regolatore generale, per quel po’ che è stato svelato non sembra avere molti fan. Aspra infatti la critica che viene dai giovani del Pd, per bocca nel segretario Francesco Di Vita, che va ad aggiungersi ai recenti dubbi sollevati dalla Cgil.

“La redazione di un Prg dovrebbe essere un processo partecipativo, invece l’amministrazione comunale ha presentato, in modo per giunta sommario, solo il “prodotto finito”, che pare più una ricognizione di tutte le varianti recentemente approvate, “abbellite” dagli orti urbani e dal parco fluviale.

Sembra molto poco, anche per i non addetti ai lavori. Nei (pochi) incontri si è parlato con enfasi di “rigenerare” la città: curioso che a questo termine corrisponda nei fatti un aumento imponente di volumetrie specie in un quartiere popoloso e con gravi carenze di servizi e di verde come Monticelli – per non parlare della vicinanza dell’area Villa Rendina al depuratore – e a Monterocco, dove addirittura sono poste a ridosso del forno crematorio. Già i residenti di quest’ultima zona, in aree più distanti rispetto alla nuova lottizzazione, si lamentano dei cattivi odori emanati dal forno: figuriamoci gli abitanti dei nuovi appartamenti con “vista cimitero”!

Allora ci chiediamo: non c’era un posto migliore di quello? Con quali criteri hanno scelto le aree da edificare? Non sarebbe stato meglio rinunciare all’ennesima urbanizzazione selvaggia, provvedendo invece a un ampliamento della zona cimiteriale al posto delle continue sovrapposizione dei loculi, rendendo il cimitero una struttura più degna dove rendere omaggio ai nostri defunti?

Mentre triplicano le famiglie strozzate dai debiti, mentre noi giovani non abbiamo né lavoro né futuro in questa città, il sindaco Castelli e l’assessore Lattanzi dicono che le abitazioni previste dal Prg avranno costi accessibili tali da incentivare le giovani coppie a comprarle e a trasferirsi ad Ascoli. Evidentemente questi amministratori non hanno dimestichezza con i giovani: il problema non è il costo degli appartamenti, neppure tanto basso, ma l’impossibilità per i giovani di avere accesso al credito perché senza lavoro o precari: conosceranno i nostri amministratori le garanzie richieste per avere un mutuo? Un giovane sceglie un alloggio anche in base alle risposte che un comune sa dare ai suoi bisogni e magari preferisce non far crescere i propri figli davanti ad un cimitero, ad un forno crematorio e sotto una tangenziale.

Leggiamo, infine, dalle dichiarazioni sui giornali che le nuove volumetrie (oltre quelle già approvate) potranno coprire un quinto della superficie edificabile, mentre invece, e qualcuno dovrà darci spiegazioni, nell’area Carbon, notevolmente inquinata, le nuove volumetrie occuperanno un terzo della superficie. Quindi nella città di Ascoli, chi possiede un’area inquinata, che costituisce un danno per tutta la collettività, viene premiato con maggiore volume: ad Ascoli, diversamente da tutta l’Europa, chi inquina non solo non paga ma viene gratificato da un maggior volume e quindi da una maggiore possibilità di guadagno!

Questa classe dirigente incapace la smetta di spacciare con mezzucci propagandistici gli interessi di pochi come soluzione al problema dei giovani: le varie sfaccettature del disagio giovanile ascolano meriterebbero una discussione seria e approfondita, che come Giovani democratici promuoveremo nei prossimi mesi. All’amministrazione suggeriamo di riflettere su quanto le scelte politiche di chi ha governato negli ultimi quindici anni questa città abbiano pesato sulla scelta di tanti giovani di trasferirsi altrove”.