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Classe 1988, ottimista e sorridente. Luca Vagnoni è un giovane di Cupra Marittima che ha scoperto da giovanissimo la passione per la recitazione e l’ha coltivata con tanta esperienza, fino a quando la fortuna gli strizza l’occhio. Impegnato come consigliere comunale delegato ai rapporti con la Consulta Giovanile, non tralascia il palcoscenico e lo ritroviamo tra i protagonisti del fortunato spettacolo “Arsenico e vecchi merletti” nel 2010 e di “Sogno di una notte di mezza estate” nel 2011. Presentatore della “Corrida, cuprensi e non allo sbaraglio”, con RagazzInScena avvicina i più giovani alla magia del teatro.

Come è nata la passione per il teatro? Il teatro è entrato nella mia vita per caso, all’età di 12 anni, quando frequentavo la scuola media a Cupra Marittima. In quegli anni ho avuto la fortuna di avere tra le mie insegnanti la professoressa Domenica Santoncini, esperta e appassionata di teatro; fui diretto da lei nel mio primo ruolo importante: recitai assieme ad alcuni dei mie compagni di classe nella commedia “Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno” di Giulio Cesare Croce, interpretando il personaggio di Re Alboino, un re apparentemente tiranno, in realtà bonario e donnaiolo. Con questo spettacolo tra l’altro partecipammo ad una rassegna nazionale di teatro per ragazzi in Val Camonica in Lombardia. Nello stesso anno frequentai un laboratorio teatrale diretto dalla stessa professoressa, promosso dalla stessa scuola. Prima di questa bellissima esperienza, avevo preso parte a qualche recita parrocchiale, esperienze anche queste di cui ho un piacevole ricordo.

 

Dove ti abbiamo incontrato? Quali sono state le tue esperienze formative e lavorative? Da allora ad oggi sono passati più di dieci anni. Dieci anni in cui non ho mai abbandonato il teatro e la recitazione, che sono diventate due delle mie più grandi passioni. Finite le medie, ho la fortuna di incontrare negli anni di Liceo socio-psico-pedagogico la professoressa di lettere e teatro Roberta Sperantini, e il noto attore e regista teatrale Piergiorgio Cinì. Cinque anni di scuola superiore in cui ho la fortuna di affinarmi nella recitazione ed apprendere conoscenze e nozioni essenziali sul mestiere dell’attore e sul teatro, attraverso il laboratorio teatrale da loro diretto, a cui ho partecipato assiduamente in quegli anni. Ho quindi la possibilità di essere tra gli interpreti di cinque spettacoli, sotto la loro magistrale regia. Cinque spettacoli di successo, nel quale ci viene data l’opportunità di metterci in gioco come attori e mettere in pratica i loro insegnamenti: “Tingeltangel” nel 2003, “Papalagi” nel 2004 e “Sono solo punti di vista” nel 2005, liberamente tratto dal noto “Esercizi di stile” di Queneau. Con quest’ultima opera nello stesso anno, andiamo in trasferta a Gragnano in provincia di Napoli, nell’ambito di uno scambio teatrale tra Licei. Seguono inoltre l’applauditissimo “W l’AmMore” nel 2006 e “Disertiamo” nel 2007. Il 2008 è l’anno del debutto in un musical: vesto i panni del taccagno e beone Alfred Doolittle padre della protagonista Eliza Doolittle, in “My fair lady”. Questo è il ruolo a cui più sono affezionato perché mi ha regalato grandi soddisfazioni; per la prima volta canto, ballo e recito, segnando il mio ingresso ufficiale nell’associazione culturale Gli Aironi di Cupra Marittima, fondata e presieduta da Domenica Santoncini, con la quale torno a lavorare con immenso piacere a distanza di sette anni dal nostro primo spettacolo insieme.

Dall’importante riconoscimento locale, nel 2008 a Roma entri a far parte della compagnia Stabile degli stracci grazie al fortunato incontro con la regista e commediografa teatrale Maria Adele Giommarini. Ma il legame con la tua riviera è sempre molto forte, raccontaci. Sono gli anni dell’Università a Roma, in cui prende avvio nel 2009 il mio impegno in Comune a Cupra Marittima come consigliere comunale delegato ai rapporti con la Consulta Giovanile; prosegue nel frattempo la mia attività parallela tra Gli Aironi e la Stabile degli stracci. Con l’associazione culturale cuprense sono tra i protagonisti della commedia “Arsenico e vecchi merletti” nel 2010 e di “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare nel 2011, mentre con la Stabile nel corso del tempo abbiamo messo in scena spettacoli al teatro Delle Muse e al teatro Petrolini di Roma, a Ferrara, nelle Marche ed in Toscana. Tra gli spettacoli, “Lampedusa”, replicato con successo in diverse occasioni, ha ottenuto ovunque giudizi positivi ed elogi, data l’originale ed efficace mise en espace, che affronta un tema delicato e sempre attuale come quello dell’immigrazione ed integrazione, coinvolgendo molto il pubblico a livello emotivo; lo spettacolo riceve inoltre una splendida recensione sulla nota rivista telematica del settore “Teatroteatro.it”. Il 2011 è l’anno dell’apprezzatissimo spettacolo “L’altra parte di un pensiero”; a marzo 2012 uno spettacolo per celebrare la “Giornata Mondiale del Teatro” dal titolo “D come Teatro, e non è un refuso”, viaggio tra le figure femminili del teatro di tutti i tempi, vincendo diversi premi nell’ambito di svariate rassegne e concorsi teatrali. Nello stesso tempo questa mia vocazione teatrale, mi porta ad essere voce recitante nell’ambito di alcune presentazioni di libri, rassegne letterarie, giornate commemorative e mi ritrovo a presentare manifestazioni ed eventi a Cupra e dintorni, tra cui tre edizioni di successo de “La Corrida, cuprensi e non allo sbaraglio”, in cui talenti locali veri o presunti si mettono in gioco per una sera con allegria e impegno.

La forza del teatro è così grande, che hai deciso di coltivare con i giovanissimi questa grande passione. Parlaci del successo di RagazzInScena… “RagazzInScena” è un idea nata a fine 2010 dall’amore incondizionato per il teatro che accomuna me e una cara amica, Martina Crescenzi. Decidiamo allora attraverso la “Consulta giovanile Francesco Brutti” che promuove l’iniziativa e con il patrocinio dell’amministrazione comunale di dare avvio al progetto. La prima edizione del laboratorio teatrale durata da gennaio a maggio 2011 conquista subito l’attenzione e l’interesse di diversi giovani. Oltre a dirigere il corso, io e Martina curiamo la regia di due spettacoli, in cui gli interpreti sono i partecipanti al laboratorio: “Jakob, il bugiardo” messo in scena in occasione della Giornata della Memoria e “Prove sconcertanti di un’orchestra di suonati”, spettacolo di fine corso graditissimo dal pubblico. Data la buona riuscita dell’edizione 2011 ho pensato di riproporre “RagazzInScena” per l’anno prossimo e il via ufficiale è previsto per il 23 gennaio 2013. La possibilità di tramettere l’amore per il teatro e la recitazione alle nuove generazioni è un esperienza emozionante, perché mi ricorda quando io alla loro età ho cominciato. Il teatro è una palestra di vita, utile anche per crescere umanamente e vincere ansia, timori e timidezza che spesso ci ostacolano nella vita, rendendo complicati spesso anche i rapporti e l’interazione con gli altri. Stavolta sarò solo io a dirigere il corso, l’edizione 2013 sarà più lunga e ben strutturata rispetto alla prima edizione, così da permettermi di svolgere un lavoro più approfondito; c’è possibilità di iscriversi fino a fine dicembre, ed è un’iniziativa rivolta a tutti i ragazzi dai 12 anni in su senza limiti di età.

Cosa possiamo aspettarci per il futuro? Per il futuro intanto il debutto del nuovo spettacolo della Stabile degli stracci a maggio 2013, “La Scaola delle Meraviglie”, in cui interpreterò il ruolo di Alex, una sfida interessante a cui tengo molto, soprattutto per la bellezza e l’incisività del testo e dei suoi personaggi. In questo periodo, inoltre, siamo a lavoro anche con Gli Aironi su un nuovo spettacolo divertente, ma impegnativo per noi interpreti, di cui preferisco ancora non dire niente. A inizio ottobre 2013 è previsto, invece, il debutto dello spettacolo finale della prossima edizione di “RagazzInScena”, mentre si prospettano concrete possibilità di portare un laboratorio di teatro nelle scuole medie o superiori. Per il resto tante speranze, progetti e desideri. Non so ancora quanti se ne realizzeranno e se si realizzeranno, l’importante è non lasciare i sogni nel cassetto, altrimenti fanno la muffa.