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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Movimento Cinque Stelle porta d’esempio il caso di Sant’Elpidio a Mare per riaccendere l’attenzione sullo stoccaggio gas. Nella vicina cittadina marchigiana, infatti, il nulla osta di fattibilità è stato negato in base alle note in contrapposizione al rapporto preliminare di sicurezza. L’assessore all’Urbanistica di Sant’Elpidio a Mare Marcello Diomede ha visto, infatti, allontanarsi definitivamente lo spettro della realizzazione del sito dieci volte più piccolo e lontano dal centro città rispetto a quello previsto nella riviera sambenedettese.

 

I criteri che hanno portato a sottoscrivere la valutazione negativa sono “la frequenza di accadimento di eventi gravi e gli inviluppi di danno, ovvero l’area che potrebbe essere interessata da tale eventuale disastro. Parametri che la Gas Plus ha – a detta del geologo Serafino Angelini e di Riego Gambini consigliere dei cinque stelle – volutamente ovviato con escamotage che alterano completamente la valutazione reale del rischio”.

 

Di fronte all’esito elpidiense che ha visto dichiarato l’impianto non realizzabile e non agibile, la domanda che sorge è come mai il sito di stoccaggio gas di San Benedetto ben più pericolo per grandezza e portata ha il via del comitato tecnico regionale e attualmente conta del solo parere negativo politico espresso in Giunta, portando in sede di Ministero il giudizio.