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MONTEPRANDONE – Si è svolta nei giorni scorsi, a Centobuchi, la commemorazione in occasione del decimo anniversario della realizzazione del monumento dedicato ai caduti del lavoro. L’opera, sita in Piazza dell’Unità e realizzata dall’artista e invalido Emidio Mozzoni, venne inaugurata il 18 maggio 2003 con la partecipazione di autorità civili, militari e religiose insieme alle varie rappresentanze dell’Unmil, provenienti da diverse zone dell’Italia centrale.

A prendere la parola nel corso della benedizione del parroco Don Alfonso Rosati è stato lo stesso Mozzoni che ha ribadito quanto, dieci anni fa, fosse motivato a realizzare il monumento. “Le disgrazie arrivano all’improvviso e l’uomo, nella maggior parte dei casi, non è in grado di prevederle – ha dichiarato toccato – Quest’opera rappresenta un individuo che, arrampicandosi tra due monoliti di travertino, tenta di rialzarsi. Quest’azione ha una duplice valenza perché da una parte indica la forza di volontà che una persona ha nel rifarsi una vita a seguito di un doloroso avvenimento dall’altra parte invece, nel caso di un lutto, sta a significare l’anima che vola libera in cielo”.

A intervenire anche il sindaco di Monteprandone Stefano Stracci: “E’ stata una breve ma toccante manifestazione che ha voluto celebrare il decennale dell’opera voluta dall’Amministrazione Ruggieri – ha affermato il primo cittadino – Solo un uomo come Emidio Mozzoni poteva rendere il dolore su materia e questo perché lo ha vissuto sulla sua stessa pelle. Oggi ci troviamo in un momento molto difficile e vogliamo stare vicini anche a coloro che il lavoro lo hanno perso. Il mio ringraziamento speciale va al maestro per aver donato alla comunità quest’opera che stiamo commemorando”.