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CASTEL DI LAMA – L’incasso di un weekend volatilizzato in pochi minuti. Il titolare del distributore di benzina “La Sosta” di proprietà della famiglia Di Saverio, situato lungo la strada provinciale Bonifica del Tronto tra Castel di Lama e Ancarano, come ogni lunedì mattina, si stava dirigendo a depositare l’incasso del fine settimana alla Banca di credito cooperativo e precisamente alla filiale di via Salaria. Erano le otto e venti circa e l’uomo stava scendendo dalla sua auto con in mano oltre 40.000 euro frutto di tre giorni di lavoro, quando due uomini in sella ad una vespa con tanto di casco in testa gli si sono avvicinati strappandogli dalle mani il corposo bottino.

L’uomo di 84 anni ha subìto un colpo al braccio ma per fortuna, nonostante la grande paura, sta bene. La titolare del distributore è affranta e preoccupata. È la seconda volta nel giro di un anno che la famiglia che possiede anche l’omonimo bar e ristorante subisce un furto. Qualche mese fa infatti fu lei stessa a dare l’allarme quando un uomo armato di pistola si introdusse all’interno dell’ufficio situato a ridosso del distributore rivendicando l’incasso del giorno. In quel caso il bottino fu tutto sommato esiguo. Appena tremila euro. Dispiacere e paura per quell’evento, tanto che la donna oggi racconta di non riuscire più a restare a casa da sola, ma di sicuro fu un colpo maggiormente metabolizzabile di quello subito ieri mattina: “Per recuperare la cifra che ci hanno sottratto stamane occorrerà un intero anno – spiega la donna. – Tutti sanno dei prezzi che pratichiamo, noi dobbiamo lavorare sulle grandi quantità per avere un ricavo apprezzabile“.

In quei quarantamila euro c’era l’incasso del primo vero weekend estivo, esattamente delle intere giornate di venerdì, sabato e domenica. “Mio padre come d’abitudine ogni mattina consegna l’incasso del giorno precedente e della notte, quando funziona il self service, in banca. Credo che i malviventi abbiano studiato i nostri movimenti e sapevano che oggi mio padre avrebbe portato in banca l’incasso di tre giorni. L’ultimo deposito infatti lo ha fatto solo venerdì mattina”. A quell’ora non c’era molta gente. I negozianti che già avevano aperto i loro esercizi non hanno fatto in tempo ad accorgersi di quanto stesse accadendo. “È successo tutto con talmente tanta velocità che in pochi si sono resi conto di quel che stava capitando a mio padre”. I malviventi avevano il casco in testa, i racconti parlano di due persone di corporatura robusta.

E così mentre i carabinieri hanno avviato le indagini la famiglia Di Saverio sembra pensare a cautelarsi da sola. “Credo ci affideremo a dei portavalori. Dopo questo episodio temo per mio padre. Oltre al fatto che la cifra che ci hanno sottratto stavolta è davvero troppo alta. Abbiamo già contattato qualcuno. In tanti anni di attività non ci era mai accaduto nulla mentre quest’anno è già la seconda volta. Forse complice la crisi la gente è affamata“.