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ASCOLI PICENO – Migliorare lo sviluppo di azioni per l’inserimento socio lavorativo di fasce deboli con un’attenzione particolare rivolta ai giovani e agli stranieri presenti sul territorio provinciale; è questo l’obiettivo del protocollo d’intesa di cui la Provincia di Ascoli Piceno è l’Ente capofila, sottoscritto, ieri a palazzo San Filippo con la Prefettura e che vede come enti partner vari soggetti tra cui l’associazione On the Road, la cooperativa Capitani Coraggiosi e la Compagnia delle Marche Sud.

 

Il documento, siglato dal vice presidente della Provincia Pasqualino Piunti e dal vice prefetto vicario dottoressa Anna Gargiulo, è stato redatto nell’ambito del progetto Fei “Percorsi di Orientamento e Avviamento al Lavoro” e rappresenta la volontà di dare una risposta concreta all’analisi effettuata sul territorio provinciale da Italia Lavoro, sull’aumento negli ultimi anni della presenza di stranieri disoccupati o in procinto di perdere il lavoro. Prima del momento della firma sono stati illustrati i risultati conseguito con il progetto Fei che ha visto coinvolti 70 stranieri di cui 20 giovani di età compresa fra i 16 e i 29 anni. Ai destinatari del progetto è stata data la possibilità di svolgere un periodo formativo “nelle botteghe di mestiere” per apprendere le competenze delle professioni. In altri casi il progetto si è articolato in laboratori esperienziali.

 

“Il progetto è stato finanziato co-finanziato dal Fondo Europeo dell’Integrazione e dal Ministero dell’Interno – ha spiegato l’assessore Piunti – risorse esclusivamente vincolate a questo scopo e che hanno per il territorio provinciale un duplice vantaggio, da una parte supportare cittadini extracomunitari in grave emergenza lavorativa e dall’altra favorire la coesione sociale e la sicurezza della comunità Picena inserendo i soggetti in percorsi di integrazione. Molto fruttuosi i risultati del progetto FEI che ha visto ben 41 aziende contattate con 12 incontri tecnici, 22 incontri con gli immigrati, 42 enti coinvolti”. Soddisfazione dal vice prefetto Gargiulo che ha evidenziato come “il progetto sia arrivato quarto a livello nazionale ed abbia attivato una incisiva rete di soggetti istituzionali e non e ha creato positive sinergie e azioni concrete sul territorio aprendo la strada ad un protocollo per poter sviluppare progettazioni condivise, interventi mirati e buone prassi”.