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MONTEPRANDONE – Il percorso congressuale che porterà all’elezione del nuovo segretario del Partito Democratico è ormai entrato nel vivo e venerdì scorso, 27 settembre, presso la Sala del Comune, in piazza dell’Unità a Centobuchi, si è svolto un confronto che ha toccato temi e presupposti per affrontare la nuova sfida assieme a Gianni Cuperlo, candidato alle prossime primarie.

“Quello che vogliamo lanciare è un nuovo messaggio di fiducia per il cambiamento del partito prima, e anche del paese. – con questa citazione di Cuperlo, il consigliere regionale Paolo Perazzoli ha aperto il dibattito, sulla cui scia continua Gianluca Pompei (Giovani Democratici San Benedetto) – Il partito stesso sarà il luogo che esprimerà il tipo di fazione che siamo; non vanno ripetuti gli errori del passato, il partito deve tornare a svolgere il suo compito. E per prima cosa è necessario riconquistare l’impegno delle giovani generazioni: lo stesso Berlinguer diceva “Il partito è lo strumento che mettiamo in campo per trasformare questo mondo intricato e terribile”.

“Credo che la causa fondamentale per cui viviamo questa situazione – ha aggiunto il segretario dei Giovani Democratici di Ascoli Di Vita – che sembra non avere vie d’uscita, sia quella che ci siamo lasciati andare di fronte ad un problema soprattutto europeo; mentre il capitale si è globalizzato il lavoro è rimasto nazionale. Per noi il concetto di lavoro è prima di tutto laborista, inteso dunque all’affermazione del singolo”. “La crisi è diventata ormai insostenibile, essa crea astensionismo, noi siamo l’unica speranza per il paese. Ripartiremo col ricostruire la cultura dell’affrontare insieme ciò che si presenterà e perché ciò avvenga è prioritario condividere le idee”, ha annunciato con piglio deciso Simone Splendiani, amministratore per la città di Grottammare.

“Va rovesciata la prospettiva e scritto un finale diverso – prospetta il candidato della linea bersaniana – sul banco degli imputati dovranno salire l’esclusione di milioni di giovani e famiglie, la svalutazione del lavoro, le disuguaglianze, la trascuratezza del lavoro, della scuola pubblica, di ogni innovazione. Per questo andrà tracciata la via migliore che è quella del coraggio riformatore e dell’equità. Il PD dovrà tenere assieme interessi diversi poiché è in grado di offrire un traguardo di libertà a chi coltiva attese differenti ma si riconosce in una stessa speranza”.