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ASCOLI PICENO – “Il progetto si farà se c’è una coralità di intenti e opinioni, altrimenti ne prendiamo atto e agiremo di conseguenza”. In estrema sintesi è questa la posizione netta e definitiva di Restart rispetto alla spaccatura dell’opinione pubblica in merito alla riqualificazione dell’area ex Sgl Carbon. “Non possiamo nascondere a noi stessi che negli ultimi tempi registriamo solo voci contrarie al progetto – ha chiarito il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Vincenzo Marini Marini – e, pur essendo in attento ascolto di tutti coloro che manifestano le loro critiche, il problema resta l’alternativa. C’è interesse a creare nuova occupazione? C’è interesse a riqualificare un’area altrimenti abbandonata? C’è interesse che la bonifica venga gestita da imprese del territorio, sicuramente più coinvolte?“. 

Il punto della situazione sul progetto, insomma, è arrivato questa mattina al cospetto dei principali attori Restart, Fondazione, Confindustria e Fainplast – solo per citarne alcuni – reso necessario dai movimenti politici e cittadini che nelle ultime settimane si sono registrati sulla questione. Dopo la nascita del Comitato Area Carbon, infatti, numerose sono state le critiche ai modi della riqualificazione: si è parlato di speculazione edilizia, di un polo tecnologico difficilmente realizzabile in concreto e di un’operazione di bonifica non gestita al meglio. Ecco, allora, la necessità avvertita dai soggetti in campo di ribadire alcune posizioni, con un monito di Bruno Bucciarelli alla cittadinanza: “se la città non vuole costruire, se non vuole che investiamo qui, siamo pronti ad andare all’estero anche noi”.

 

Dunque, spazio al confronto e apertura a eventuali opportune modifiche in corso d’opera, ma nessun ripensamento sul progetto in sé che “va avviato in tempi relativamente brevi, altrimenti Ascoli non ha altre vie di uscita”. E allora relativamente a una delle criticità più discusse, ovvero la bonifica del sito, è il presidente del consorzio Franco Gaspari a chiarire le cose: “provvederemo senza alcun finanziamento pubblico alla bonifica integrale dell’area secondo le norme di legge, così come indicato nel progetto depositato ad agosto 2011 che è ancora in attesa di essere approvato dalla conferenza dei servizi. Dopo questa operazione gran parte della zona, 22 ettari su 24, sarà destinata a uso pubblico”.  “Se delle bonifica se ne fosse occupata la Sgl Carbon – aggiunge Marini Marini – è ovvio che non l’avrebbe fatta per la comunità. Preferiamo occuparcene noi, abbiamo senza dubbio un interesse più alto”.   

“Massima è stata la partecipazione di cittadini e istituzioni e la trasparenza del progetto stesso – ha spiegato Bruno Bucciarelli – che si è sempre sviluppato nell’ottica della partecipazione”. Importante anche il Polo Tecnologico e la nuova imprenditoria locale che Restart spera di generare. “Le opportunità di lavoro saranno concrete già con l’operazione di bonifica – ha chiarito Gaspari -, Restart ha infatti comunicato l’elenco delle professionalità che dovranno essere coinvolte nel processo. La Provincia si sta attivando per utilizzare i fondi destinati alla formazione per la preparazione delle figure professionali che saranno coinvolte in tutte le operazioni di cantiere, messa in sicurezza e bonifica del sito”.

A chi poi accusa il Polo tecnologico di inconsistenza Restart risponde: “Hub21 è già una realtà e il progetto di bonifica è in corso di approvazione presso gli enti competenti”. Insomma, Restart rispedisce le accuse al mittente annunciando un’operazione di sensibilizzazione nuova che coinvolgerà la città con l’installazione di un corner informativo presso gli uffici URP del Comune, l’affissione di manifesti informativi nelle strade, il potenziamento delle attività sui social media, e l’istituzione di un nuovo concorso per videomaker, 2’10” per Ascoli21 che metterà a confronto le idee per il recupero dell’area ex Carbon, lasciando alla community Ascoli21 su Facebook il giudizio sulle più interessanti.