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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È forte il grido di allarme che le associazioni e i comitati lanciano per concentrare l’attenzione sul disagio sociale nel tentativo di sensibilizzare le amministrazioni e gli enti. È cresciuto il numero di famiglie povere sul territorio italiano e il Piceno non scampa; la crisi si sente, le imprese ne risentono. Diversi i tentativi messi in atto per sostenere l’economia tout court, dai bandi comunali al prestito d’onore regionale, com’anche iniziative di enti e associazioni per tamponare un disagio evidente nella società.

Il presidente del comitato di quartiere Porto d’Ascoli al Centro Elio Core, per esempio, ha più volte segnalato uno stato sociale nella zona sud della città; “una situazione drammatica – come viene definita dallo stesso Core – che per pudore viene non denunciata; un grido di allarme forte ed una richiesta di aiuto che non possono essere ignorati”. Le attività che chiudono e il lavoro che manca sono il sintomo ormai acclarato di una grave congiuntura economica che “ha raggiunto gli strati più profondi della società civile e che richiede interventi concreti ed urgentissimi in favore di queste famiglie che, dignitosamente, vivono momenti difficili nel più assoluto silenzio e senza nulla chiedere”.

Il consiglio aperto sul tema della povertà che aveva chiamato a collaborare i presidenti dei comitati di quartiere, le associazioni a sostegno della persona e l’Amministrazione, a oggi non vede attuato alcun provvedimento fattivo. “Sono stati chiamati a collaborare i presidenti dei comitati di quartiere con la specifica funzione di individuare i casi disagiati. – spiega Core – Sono stati assunti pubblicamente dall’Amministrazione comunale, attraverso riunioni nei quartieri, impegni solenni per venire incontro a questo dilagante disagio sociale che ha colpito anche la comunità del mio quartiere. Tuttavia, non è stato preso alcun provvedimento da parte delle istituzioni locali”. Dunque alle diverse riunioni che si sono svolte, un percorso concreto da seguire non è ancora stato spianato.

In una lettera indirizzata al sindaco Giovanni Gaspari e all’assessore Margherita Sorge la richiesta di sollecitare possibili iniziative volte ad ascoltare le richieste d’aiuto e rimediare alle criticità cittadine, aggiungendo nuovi interventi ai contributi già messi a bando; magari definendo il fondo sociale sul quale sarebbe già pronto il primo versamento frutto della vendita dell’opera d’arte di Giurò.