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ASCOLI PICENO – Due giorni di b2b, undici Paesi, oltre 100 piccole aziende locali. Sono i numeri dell’Expo Piceno 2013 in programma da giovedì a sabato, 24, 25 e 26 ottobre prossimi, al centro polifunzionale Forum di San Benedetto del Tronto. Terza edizione per l’appuntamento internazionale organizzato da Confindustria Ascoli che quest’anno si concentra in particolare su Polonia, Repubblica Ceca e Turchia. Come per gli anni precendenti, Expo Piceno sarà la sede per un confronto immediato e diretto tra i piccoli e medi imprenditori locale e i buyers esteri. “Raccontiamo una storia che arriva da lontano e soprattutto dal basso – ha spiegato questa mattina il presidente di Confindustria Bruno Bucciarelli -. Il riconoscimento, oggi regionale, è arrivato sul campo e la formula degli incontri b2b si è rivelata vincente.

 

“Abbiamo pensato all’Expo Piceno per i piccoli imprenditori locali – aggiunge Gianni Tardini, presidente della Piccola Industria – ovvero coloro che hanno fino a cinquanta dipendenti e che rappresentano il 96 per cento delle aziende di questa provincia. Le grandi sono già strutturate per i mercati esteri, vogliamo invece aiutare le più piccole a entrare in contatto direttamente con l’estero. Alle aziende mancano le commesse e l’Expo serve anche a concretizzare velocemente eventuali accordi”. L’internazionalizzazione è, insomma, la chiave per la sopravvivenza. Ne è convinto Giovanni Cimini, vicepresidente della Piccola Industria con delega al settore in questione. “In passato i nostri consorzi ci sono serviti da palestra – spiega -. I rapporti b2b sono quelli più efficaci perché l’interlocutore straniero viene qui e trova un tessuto omogeneo, ha di fronte una comunità e un’opportunità reale per comprendere le nostre imprese”.

 

I settori coinvolti sono i più vari, dall’abbigliamento alla meccanica di precisione, fino all’agroalimentare. E undici saranno, appunto, i Paesi coinvolti e ospitati a San Benedetto. Polonia, Turchia e Repubblica Ceca sono quelli che hanno reagito meglio nelle scorse edizioni. In qualche caso si è arrivati addirittura e investimenti esteri direttamente sul nostro territorio, come per una fonderia ceca tra le più grandi in Europa che ha aperto uno stabilimento sambenedettese. Interessanti anche i Paesi africani, anche se difficili da comprendere e penetrare economicamente. “Internazionalizzare – ha concluso Bucciarelli – è la sola strada e dobbiamo percorrerla in sinergia. Per questo l’aggregazione è l’altro elemento fondamentale senza il quale non si va da nessuna parte”. Si comincia giovedì 24 ottobre con il convegno “Fare business in Polonia, Repubblica Ceca e Turchia. Come e perché” e si inaugurano gli incontri b2b nel pomeriggio, a partire dall 15. Venerdì 25 full immersion nel confronto diretto tra locali e buyer e sabato ci si riserva la possibilità di invitare eventuali imprenditori stranieri direttamente in azienda. Importante anche il sostegno della Sace: “Vogliamo aiutare le aziende italiane – ha spiegato Federico Bresson – a vendere di più all’estero. Dunque metteremo i nostri strumenti al servizio anche delle realtà più piccole”.