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ASCOLI PICENO – “Ascoli sprecona? Secondo i burocrati dovremmo abolire l’Università e la Quintana”. Arriva la replica del sindaco Castelli sui costi standard riferiti ai servizi generali che  “documentano un eccesso di spesa addirittura al 97%”. A parte alcuni errori di calcolo di cui è stata chiesta ufficialmente la rettifica, lo “splafonamento” è “dovuto al fatto che tra i i servizi generali sono computate somme considerevoli che la normativa di riferimento ritiene incongrue in quanto non aderente al modello di un Comune cosi come standardizzato dal Ministero. Si tratta, in particolare, della spesa pari ad 1 milione di euro con cui il Comune finanzia l’istruzione universitaria attraverso il Cup e a quella musicale attraverso lo Spontini. A ciò si aggiunga la spesa per la Quintana che, secondo il Ministero, dovrebbe essere soppressa”.

“Si tratta ovviamente dell’ennesima dimostrazione – continua il sindaco in una nota – del fatto che il sistema dei costi e dei fabbisogni standard va profondamente rivisitato in quanto produce risultati grotteschi. Lo stesso presidente Fassino del resto, nel corso dell’ultimo congresso Anci di Firenze, ha chiesto una profonda modifica di questo sistema che rischia di invertire il rapporto tra virtuosi e spreconi. Se da un lato è giusto parlare di costi standard, dall’altro è assurdo standardizzare da Roma i fabbisogni di un comune senza conoscerne l’identità e le esigenze”.