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Wikipedia definisce lo Spin Doctor in questi termini: “un portavoce assunto per dare un’interpretazione favorevole degli eventi ai media, specialmente per conto di un partito politico”. In termini spiccioli, lo spin doctor è colui che si occupa degli affari di un personaggio politico, della sua immagine, facendo da portavoce per le sue attività professionali. Ma veniamo al ruolo specifico nell’epoca odierna. Il compito principale è fornire informazioni ai giornalisti, gestendole come se fossero confidenze anonime e promuovere l’immagine del politico paragonandolo a un prodotto (lo fa attraverso tecniche di marketing). Lo spin doctor, inoltre, gestisce le news management, cioè le informazioni per convincere l’opinione pubblica in merito a determinati argomenti.

I personaggi politici hanno costantemente bisogno di mantenere un’immagine corretta, per questo si affidano a professionisti del settore per non fare errori, anche perché conosce bene il peso che i mezzi di comunicazione hanno di influenzare le persone. Gli strumenti del comunicare oggi hanno assunto un peso differente rispetto al passato. Pionieristico nell’uso dei mezzi di comunicazione Mussolini che li utilizzò a tappeto per diffondere e incentivare la sua ideologia politica attraverso la massificazione delle informazioni. Un metodo alquanto errato quello totalitario, ma corretto il suo uso degli strumenti comunicativi. Oggi disponiamo di canali diversificati e la comunicazione politica si è dovuta plasmare ad essi, testando i social media per adeguarsi alle esigenze di cittadini e utenti interessati. Un modo per manipolare le notizie c’è sempre, ma gli strumenti sono diversi. Questo è ciò che è emerso durante il seminario svoltosi ieri ad Ascoli Piceno dal titolo: Spin Doctor e Social Media con la relatrice Paola Stringa, giornalista.