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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Durante il Consiglio comunale di martedì è stata deliberata la modifica dell’aliquota Imu 2013 per l’abitazione principale e relative pertinenze, che dallo 0,40 passerà allo 0,60%. Una manovra conseguente ai continui tagli approvati dal Governo che oltre alla spending review di cinque milioni di euro operata dal 2010 al 2012, ha stabilito la riduzione dei trasferimenti statali ai Comuni. “Portando l’aliquota Imu al 6 per mille – ha spiegato l’assessore di riferimento Fabio Urbinati – contiamo di vederci restituire tutte le risorse che lo Stato ci ha tolto nella parte corrente“.

Il sindaco Giovanni Gaspari ha sottolineato come il virtuoso comportamento sin qui tenuto dal Comune lo abbia paradossalmente penalizzato. “In sede di riunione dell’Anci nazionale – ha spiegato Gaspari – tavolo in cui siedono i rappresentanti di tutti gli 8.103 comuni italiani, si è detto che il rimborso deve essere uguale per tutti indipendentemente da quando è stato approvato in bilancio. Ci auguriamo che lo Stato decida di rimborsare sulla base dell’aliquota del 6 per mille per tutti perché non potremmo sostenere ulteriori tagli né tanto meno intendiamo agire ulteriormente sulla leva fiscale seppure per il nostro Comune abbia ancora margini di manovra. Non possiamo e soprattutto non vogliamo aggravare una situazione fiscale già difficilmente sostenibile”.

“Uno scherzetto da mezzo miliardo di euro”, così viene definita la manovra studiata dai diversi Comuni italiani ritenuti furbetti – dalla testata Italiaoggi.it – per aver aumentato l’aliquota Imu sulla prima casa per ottenere maggiori rimborsi. Giovedì il Consiglio dei Ministri si riunirà per accettare o meno questa variazione approvata dall’assise sambenedettese con voto contrario del centrodestra e astensione dei consiglieri Emili, Calvaresi e Pellei.