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ASCOLI PICENO – Riuscire a trovare nuovi metodi di sviluppo per cercare di fronteggiare l’emorragia lavorativa che attanaglia Ascoli. Su questo tema sono d’accordo in maniera trasversale tutte le forze politiche. Il problema è sempre nel come e dove intervenire. Chi non pecca sicuramente per mancanza di proposte è il movimento dell’Alveare, che torna a riproporre un ordine del giorno nel Consiglio Comunale, che si terrà mercoledì, dove si propone di rilanciare l’agricoltura.

La proposta, che era già in agenda nel Consiglio scorso ma che non è stata votata per mancanza del numero legali di consiglieri, chiede al Comune di fermare il bando di assegnazione biennale di circa 100 ettari di terreno agricolo sito nelle zone di Campolungo e Appignano, destinati a privati come avviene da anni. Nello stesso tempo di indirne uno nuovo per utilizzare quei spazi per progetti agricoli di cooperative sociali e di giovani, che possono portare crescita e occupazione, anche in virtù dei numerosi fondi europei a disposizioni per iniziative del genere.

“La vocazione di questo territorio è sempre stata agricola – spiega Marco Regnicoli – poi con l’arrivo delle industrie grazie alla Cassa del Mezzogiorno le campagne si sono spopolate abbandonando questo tipo di economia. Ora la situazione lavorativa delle fabbriche sappiamo tutti in che situazione versa nella nostra provincia. Allora noi proponiamo di ritornare ad investire nell’agricoltura, attraverso progetti innovativi che possano dare un impulso all’economia cittadina. Parlo di realizzare fattorie didattiche, agri asili o agri ospizi, produzione di birra che ora è molto in voga come quello di piante usate per cosmetici, per non parlare del turismo rurale o della coltivazione di un’eccellenza del territorio come l’oliva tenera che se ne parla da tempo ma non si fa mai. Il comune ha la proprietà di molti terreni e di case rurali, sia nella zona di Campolungo che nel comune di Appignano. Con la delibera 1891 del 23 ottobre questi circa 100 ettari verranno dati in affitto a privati a prezzi irrisori, il loro uso così rimarrà sempre fino a se stesso senza una progettualità di sviluppo”.

“Per questo noi chiediamo al sindaco di fermare questo bando – continua il consigliere dell’Alveare – perché i tempi ci sono. Così si potrebbe dare modo a chi ha voglia di provare ad investire nel campo dell’agricoltura di poterlo fare, cercando insieme di individuare tutti i contributi che l’Europa mette ogni anno a disposizione per l’avvio di iniziative del genere. Non si tratterebbe di un ritorno al passato ma di interpretare al meglio il futuro, nella speranza di rilanciare l’economia zoppicante del territorio. Un’altra nostra proposta sempre in tema di spazi agricoli sono gli orti sociali, e per questo abbiamo protocollato e consegnato una delibera, con tanto di regolamento, per l’assegnazione di appezzamenti dai 50 ai 200 mq ad anziani e disoccupati, e contiamo che anche questa iniziativa da noi caldeggiata non rimanga inascoltata“.