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ASCOLI PICENO – Siamo i fanalini di coda. Secondo una classifica pubblicata ieri sul Sole 24 Ore, Ascoli Piceno è all’ultimo posto per quanto riguarda le aliquote Imu sugli immobili diversi dalla prima abitazione (seconde case, capannoni industriali, uffici e immobili a disposizione). Meglio di noi Bolzano e Trento “Ma si tratta di città – dice il sindaco Guido Castelli – in regioni a statuto speciale che dispongono di ben altri fondi. Ascoli, invece, è arrivata a questo risultato con una oculata amministrazione. Siamo intervenuti solo sulla spesa corrente, riducendola, senza gravare i cittadini di un aumento della leva fiscale”. 

 

Nelle Marche, tra i capoluoghi di regione, Ascoli è la più “virtuosa” rispetto a centri quali Fermo, S. Benedetto e Macerata per non dire di Pesaro e Ancona che presentano una aliquota Imu che va dal doppio fino al quadruplo delle imposte ascolane. “Pur in presenza di tagli per circa 2 milioni – dice il sindaco Castelli – non abbiamo voluto fare ricorso alla leva fiscale. Non abbiamo quindi ritoccato l’IMU e la Tarsu-Tares, convinti del fatto che in questo momento di crisi non potevamo comprimere ulteriormente i consumi con nuove e più pesanti tassazioni così come hanno fatto centri a noi vicini”. Ecco quindi le aliquote evidenziate dallo studio: lo 0,96% aliquota ordinaria, 0,96% per case affittate a canone libero o casa a disposizione, lo 0,50 per casa data in comodato a parenti di 1° grado.