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In merito alle dichiarazone dei consiglieri Emili e Pezzuoli a proposito della posizine dell’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente, lo stesso Paolo Canducci replica. “Pensavo che la storia si fosse conclusa con il Consiglio Comunale di sabato quando il sindaco Gasapi ha dichiarato che non c’è nessuna incompatibilità tra il lavoro di avvocato e il mio ruolo amministrativo“.

“Basta a infangare il mio nome, io sono un avvocato e campo lavorando”. L’assessore Canducci, sentitosi colpito nella dignità e nell’onestà, lamenta la stessa interrogazione presentata dai due consiglieri, che avrebbero docuto chiedere se la delibera votata dall’assessore in giunta fosse illegittima per i suoi rapporti lavorativi e non se ci fossero dei rapporti lavorativi con la ditta Troiani & Ciarrocchi. “E se ho fatto qualcosa di illegittimo non è il Consiglio Comunale o il Partito la strada giusta, ma la Magistratura”.

E se alla luce del Testo Unico degli Enti Locali l’incompatibilità non sussiste, la critica all’assessore si riversa in una questione morale; “morale che non sarebbe stata recriminata quando si assegnava la delega alla Sanità a dirigenti Asur, quando si discuteva il regolamento per l’occupazione del suolo pubblico e il piano spiaggia. – chiosa Canducci con chiaro riferimento alle passate posizioni politiche di Loredana Emili e il consorte Paolo Perazzoli – Il problema è che vogliono far pensare che io ho favorito un’azienda da me rappresentata, ma la messa in opera dei pannelli fotovoltaici sono l’esito di un bando di gara e la delibera sul Kinder Park è l’esito di diverse modifiche non comunicate inizialmente al Comune che addirittura hanno determinato la chiusura della struttura dopo il sopralluogo dei vigili urbani”.