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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Era aprile quando il consigliere del Movimento Cinque Stelle aveva richiesto e sollecitato la documentazione comunale riguardo ai compensi di natura professionale dell’avvocato Di Concetto; seguite le risposte della segretaria generale e delle stesso sindaco Gaspari rivendicando la particolare mole di lavoro e i motivi di privacy delle persone coinvolte negli atti. Questa vicenda è costata un procedimento legale per il consigliere Riego Gambini che oggi, con l’archiviazione del 29 novembre da parte del Tribunale di Ascoli, rivendica i suoi diritti di consigliere comunale e per questo il diritto di accesso agli atti.

“Gambini, nella qualità di consigliere comunale, aveva sicuramente non soltanto il diritto, ma lo specifico dovere di chiedere notizie riguardo alle modalità di liquidazione dei compensi di natura professionale della Di Concetto, soprattutto a seguito della segnalazione del segretario generale Roberto Vita del 14/10/2008, cui ha fatto seguito anche la segnalazione alla procura generale della Corte dei Conti da parte del vice segretario generale Roberto De Berardinis datata 29/1/2009“, si legge nella sentenza emessa dal Tribunale ascolano. 

Insomma, il diniego non è giustificato e il consigliere Gambini è nel pieno diritto del suo mandato politico ai fini di un controllo; la documentazione, già esistente, poteva essere copiata e consegnata magari coprendo i dati sensibili comunque ininfluenti alla ricerca del consigliere di minoranza. “Chiederò un incontro con il Pm – conclude Gambini – e punto il dito sugli abusi perpetuati nei confronti del Movimento Cinque Stelle. Spero che potrò essere messo nelle condizioni di svolgere il mio mandato e andrò avanti per questioni di giustizia e trasparenza”.