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ASCOLI PICENO – Matteo Renzi stravince alle primarie per la segreteria del Pd e si respira aria di cambiamento in tutto il partito. Una svolta che si fa sentire anche ad Ascoli, e che peserà molto nella definizione delle strategie da adottare nelle elezioni comunali in primavera. Ma partiamo prima dai dati: sono stati 2.600 gli ascolani che domenica si sono recati ad esprimere la loro preferenza, Renzi ha raccolto il 66% dei consensi, Civati il 23% mentre a Cuperlo il rimanete 11%. Numeri quindi in linea con la tendenza nazionale, con il sindaco di Firenze che è stato nettamente il più gradito dai tanti militanti che si sono espressi sotto le cento torri. Ed è proprio la grande partecipazione in città che fa gongolare gli esponenti locali del partito.  Oltre alla soddisfazione per la risposta dei cittadini c’è la sensazione che anche nel Pd ascolano ci troviamo di fronte a un momento di svolta, con il testimone che potrebbe passare alle giovani leve, un po’ come sta succedendo in queste ore a Roma.

 

“La nostra esperienza non deve andare persa, ma deve essere messa a disposizione dei più giovani – spiega Mimmo Procaccini – c’è voglia di grande cambiamento ed è quello che deve accadere. I tre milioni di votanti di domenica sono un segnale forte, una chiara richiesta di passare dalle parole ai fatti. Per fare ciò è fondamentale il gioco di squadra dicendo basta agli scontri interni. Il risultato ad Ascoli è indice che chi pensava che la città potesse continuare a stagnare torpore si sbaglia di grosso, anche qui bisogna dare risposte concrete perché la situazione è pessima, con la qualità della vita che ha fatto un grosso passo indietro, con il centro e l’università problemi irrisolti mentre si parla solo delle speculazioni edilizie come trent’anni fa”.

 

Di passaggio epocale parla Emilio Pignoloni, con la strada del rinnovamento da percorrere basata sui giovani come già avviene da tempo. E proprio di fianco all’ex consigliere comunale ci sono le under trenta Cecilia Procaccini e Mara Esposto, membro dell’assemblea provinciale e comunale del partito e renziana della prima ora, che sottolinea come prima di seguire Pesarini nell’appoggio al sindaco di Firenze ci sia stata una fase di dibattito e confronto, ma che la strada poi presa è quella in cui ci si è creduto maggiormente nella speranza ora di poter continuare in questo percorso di cambiamento.

Chi è anche lui giovanissimo, ma da tempo ormai in prima linea, è il conigliere comunale Francesco Ameli, che ha parlato anche delle elezioni comunali imminenti: “Renzi è stato il primo a saper interpretare questa voglia di rinnovamento, noi del Pd siamo stati capaci di voltare pagina mentre dall’altra parte ci sono sempre i soliti noti ormai molto in là con l’età. Il dato cittadino vuol dire che il partito ha la forza di poter presentare un proprio candidato sindaco. C’è voglia di trasparenza ed è quello che avverrà, in contrapposizione ai classici processi politici che avvengono ad Ascoli, fatti di riunioni segrete e di lobbies di potere che tutti conoscono ma nessuno ne parla, sistemi che devono essere combattuti. Noi siamo aperti ad alleanze ed anche a primarie di coalizione, dove nel caso sicuramente ci sarà un nostro candidato, ma siamo pronti ad appoggiare chiunque poi risulti il vincitore. La cosa fondamentale è che alla base ci sia un programma condiviso, altrimenti il discorso è nullo”.