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ASCOLI PICENO –  E’ tempo di premiazioni per la seconda edizione del progetto “Alternanza Scuola – Lavoro: la cultura del lavoro nei percorsi di istruzione e formazione”, promosso da Confindustria Ascoli Piceno, assieme a Cup e Camera di Commercio. Dieci percorsi svolti da 67 studenti delle quarte e quinte classi degli istituti superiori della provincia che hanno coinvolto 34 aziende locali. I ragazzi sono stati valutati da una commissione che ha deciso di premiare i migliori. La cerimonia si svolgerà domani, 12 dicembre, a partire dalle 10 nella sede di corso Mazzini. “Crediamo moltissimo in questo progetto – ha detto Renzo De Santis, Delegato Education di Confindustria – perché rappresenta l’anello mancante tra la scuola e il mercato del lavoro. I ragazzi hanno delle opportunità reali e acquisiscono una dimensione reale dell’impresa. Diamo ai giovani degli strumenti per affrontare con serenità la scelta del loro futuro”.

“Il Cup è soddisfatto di aver sostenuto e contribuito economicamente all’iniziativa – ha spiegato il direttore dell’ente Pierluigi Raimondi – perché essa si inserisce perfettamente nel percorso formativo che stiamo promuovendo”. 

Le Scuole che hanno partecipato all’edizione 2012/2013 sono l’Ipsia “G. Sacconi”, Ascoli Piceno, l’istituto Tecnico Tecnologico “Enrico Fermi” di Ascoli, l’Istituto Tecnico Statale “G. Mazzocchi” di Ascoli Piceno, l’Istituto Professionale Statale per i Servizi Commercio e Turismo di Cupra Marittima, l’Istituto Tecnico del settore Economico e Liceo Linguistico “A. Capriotti” di San Benedetto del Tronto, l’Ipssar “F. Buscemi” di San Benedetto del Tronto. 

“In due anni abbiamo fatto riemergere i programmi di alternanza scuola-lavoro – ha aggiunto De Santis – che tanto sono sentiti e incentivati dal Miur e da tutti i programmi nazionali di education. Eravamo esclusi da tutti i percorsi regionali, oggi siamo al centro dell’attenzione dell’Ufficio scolastico regionale per le Marche e della formazione regionale. Attenzione che richiamiamo e rivolgiamo alle nostre Istituzioni locali ed al loro scarso rapporto sinergico, tra chi si occupa di formazione e chi fa sviluppo economico, attenzione fortemente diretta ad un vero collegamento tra formazione e lavoro, per abbattere i grandi numeri della disoccupazione che attanagliano il nostro territorio e non solo i giovani. Per il prossimo anno vogliamo lavorare anche sul collegamento mancante tra chi fa didattica, ovvero gli insegnanti, e le aziende. Chi insegna deve essere consapevole di cosa c’è fuori e deve essere messo nella condizione di trasmetterlo ai ragazzi”.