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ASCOLI PICENO – Un incasso di tre milioni di euro per quanto riguarda il recupero dell’Ici da parte di alcuni Comuni del Bacino Imbrifero Montano del Tronto nei confronti dell’Enel titolare delle centrali idroelettriche del fiume Tronto attraverso la rideterminazione delle rendite catastali concernenti le centrali stesse. Un traguardo considerevole soprattutto in un momento di forte crisi economica e di contrazione della spesa pubblica.

 

Ebbene, Ascoli Piceno ha riscosso per i circa cinque anni 1,2 milioni di euro, Acquasanta Terme circa 700 mila euro, Force 220 mila euro, mentre Roccafluvione 34 mila; per i Comuni di Arquata del Tronto e Comunanza, invece, l’Enel ha proposto un versamento a saldo rispettivamente di 105 mila euro e 506 mila in fase di verifica di accertamento.

 

Un risultato significativo per le casse comunali, frutto di un lungo lavoro di verifiche e concertazioni da parte del Consorzio che nel 2010 aveva sensibilizzato i Comuni interessati sulla necessità di verificare, sul proprio territorio, la presenza di strutture e impianti idroelettrici per accertarne l’effettiva posizione catastale e valutare attentamente se i complessi in questione e le relative pertinenze fossero iscritti regolarmente nei registri stessi. L’iniziativa di sensibilizzazione del Bim Tronto è stata avviata a novembre 2010 quando i sindaci sono stati invitati a verificare se, oltre alla struttura della centrale idroelettrica, fossero soggetti a Ici anche prese, invasi, dighe, condotte, gallerie e quant’altro. Allo stesso Ente sono tornati gli introiti dei sovra-canoni che non erano stati pagati. Nel 2013 sono stati, infatti, incassati 585.076 euro.

“Abbiamo ritenuto doveroso informare i Comuni di questa possibilità, attraverso la quale c’è stato il recupero dei compensi retroattivo fino a cinque anni. – ha spiegato il presidente Luigi Contisciani – Il nostro interesse primario è la crescita del territorio con il quale cerchiamo continua collaborazione, non solo attraverso finanziamenti, ma anche costituendoci, quando possibile, come una sorta di sindacato, come in questo caso. Uno dei nostri obiettivi resta la tutela dei diritti e dei doveri, oltre che del territorio stesso, sia a livello locale che nazionale”.