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ASCOLI PICENO – Entra sempre più nel vivo la competizione elettorale in vista delle elezioni comunali. A due mesi dal voto, dopo che nei giorni scorsi l’attuale maggioranza ha presentato le sue undici liste a sostegno dell’attuale sindaco e il centrosinistra ha scelto con primarie Luciani Castiglia come suo candidato, è ora la volta dei due movimenti Articolo 1 e Ascoli Rossa uscire allo scoperto. Saranno due le liste che concorreranno in un’unica coalizione con un candidato alla carica di primo cittadino che verrà scelto nei prossimi giorni. Uno schieramento che, come illustrano Andrea Quaglietti e Stefano Giorgi di Articolo 1 mentre per Ascoli Rossa c’era Ilaria Mascetti, si propone come unica rappresentanza della sinistra cittadina, alternativa alla coalizione di centrosinistra col Pd definito colpevole di aver fatto in questi ultimi anni un’opposizione blanda e sterile e, ovviamente, in netta opposizione alla giunta Castelli, definita fallimentare e impalpabile nei fatti, con la colpa più grande di essere totalmente assente nelle delicate vicende lavorative che stanno flagellando il Piceno.

“I nostri movimenti sono nati per ritornare a fare politica vera – spiegano Quaglietti e Mascetti – queste due liste sono nate davanti ai cancelli delle fabbriche dove ci siamo incontrati decidendo di intraprendere questo cammino assieme. Ci proponiamo come l’unica e vera forza di sinistra, distanti dal Pd che in questi anni non ha fatto opposizione, non per mancanza di competenze ma per scarsa volontà, con solo l’Alveare che ha più volte smentito Castelli. Il nostro sindaco poi, che si era presentato come uno dai tanti contatti a Roma, ha dimostrato tutta la sua inutilità politica governando con bugie e dando false speranze. Si spacciano per opere lavori di ordinaria amministrazione, si da grande risalto al rifacimento di un marciapiede e poi abbiamo una zona industriale che è un deserto”.

“Non è stato fatto nulla per salvare i lavoratori delle tanti fabbriche che una dopo l’altra chiudevano – continuano i due – non hanno minimamente fatto sentire la loro voce in regione e a Roma dimostrando tutta la loro pochezza. Basti pensare che ora anche la Secit, che gestisce la discarica di Appignano, è in difficoltà. E’ stato fatto un incontro istituzionale e Castelli non c’era, questo è indice di quanto gliene importi dei posti di lavoro, in più l’azienda deve riscuotere corposi crediti dall’Ascoli Servizi Comunali, che è una partecipata e che probabilmente non va molto bene se non ha i soldi per saldare i debiti. Nostro obiettivo è la tutela delle fasce più deboli visto il progressivo peggioramento della qualità della vita, proponiamo un fondo per far arrivare il 5×1.000 della dichiarazione dei redditi per l’emergenza sociale. Questa amministrazione ha solo cementificato senza creare spazi verdi, noi vogliamo ripartire da qui invece insieme al turismo e al lavoro al primo posto, che va salvaguardato e ricreato soprattutto riconvertendo le aziende chiuse in imprese artigiane. Ascoli ha la necessità di cambiare”.