Articolo
Testo articolo principale

ASCOLI PICENO – Purtroppo non ce l’ha fatta. È morto Giampiero Tarli, il 36enne ascolano che nella giornata del 25 aprile, in tarda mattinata, è stato investito a Roma da un’auto pirata mentre si trovava in sella al suo scooter. L’incidente è avvenuto nella zona di Largo Telese nel quartiere Prenestino. A nulla è valso l’immediato trasporto all’ospedale Sandro Pertini, con i medici che non hanno potuto fare proprio niente. La notizia della sua scomparsa, ovviamente, ha gettato nello sconforto tutta la città, in quanto Giampiero era molto conosciuto e ben voluto da tutti. Ascolano a tutti gli effetti, il 36enne lavorava nella capitale ormai da alcuni anni come tecnico delle luci e del suono. I suoi familiari risiedono nel quartiere di Porta Cappuccina e non si danno pace per una morte così precoce ed assurda. Giampiero lascia anche il fratello Augusto e la sua amata nipotina, venuta al mondo solo da pochi mesi.

 

Al momento, secondo le indiscrezioni che arrivano da Roma, sembra che il corpo sia ancora a disposizione delle indagini e non è stata definita la data dei funerali, che quasi sicuramente si svolgeranno comunque ad Ascoli. Tanti sono gli amici del ragazzo che in queste ore si stanno recando nella capitale per consolare i familiari di Giampiero e per salutarlo, affranti dal dolore e sconvolti dalla notizia che ha fatto rapidamente il giro della città.

 

 

Secondo le prime ricostruzioni dell’incidente, pare che l’investitore sia passato con il semaforo rosso, centrando in piena l’incolpevole vittima per poi darsi velocemente alla fuga. Sul posto sono intervenute subito due pattuglie degli agenti della polizia locale di Roma Capitale, i sanitari del 118, i vigili del fuoco ed i carabinieri. In base alle prime testimonianze che appunto sono state raccolte sul luogo dell’incidente al Prenestino, Giampiero Tarli sarebbe stato investito da una automobile di colore grigio, poi fuggita a tutta velocità in direzione Tor de’ Schiavi. Le pattuglie della polizia locale sono ancora al lavoro per rintracciare l’auto pirata e soprattutto il suo conducente, mentre un’intera città continua a piangere la morte di un ragazzo di 36 anni che se ne è andato decisamente troppo presto, nel pieno della sua vita e in una giornata di festa.