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ASCOLI PICENO – Il sindaco Castelli aveva smentito la notizia che vedeva la città di Ascoli Piceno tra i comuni spreconi d’Italia, ma il candidato sindaco Luciani Castiglia punta subito il dito su un ultimo acquisto del sindaco Castelli. “Il primo cittadino ha acquistato un telefonino di ultima generazione per uso personale a totale carico della collettività. – dichiara Castiglia – Si legge nell’atto amministrativo che dispone l’acquisto dal momento che il telefono del sindaco non funziona, presentando delle anomalie nel formulare la numerazione per problemi di software”.

Insomma dato che il telefono non funziona, e data la necessità e l’urgenza di acquistare un nuovo telefono cellulare, l’Amministrazione si è affidata alla ditta di fiducia che si è resa disponibili a sostituire l’apparecchio con uno di nuovissima generazione al prezzo di 515,57 euro più Iva, per un totale di oltre 629 euro.

“Detto che ogni telefonino che presenti delle anomalie può essere riparato, così come farebbe qualsiasi comune cittadino, – commenta Castiglia – il sindaco non si accontenta di un normale smartphone e pretende un apparato di nuovissima generazione, così come si legge nella determina di acquisto. Tutte le famiglie ascolane sono in grave difficoltà economica e stringono quotidianamente la cinghia, mentre il primo cittadino non si priva di nulla”.

Un gesto inopportuno, per l’esponente del Pd, soprattutto in un momento di crisi così grave; ma c’è di più. “È stata commessa una violazione della normativa sulla spending review, che in questi casi prevede di rivolgersi prima al Mepa, che è il mercato elettronico per le Pubbliche Amministrazioni, se solo il Comune l’avesse attuato. – aggiunge Castiglia – Più che Comune virtuoso, bisognerebbe parlare di un Comune dedito a virtuosismi amministrativi compiuti a vantaggio di pochi”.