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Nell’approcciare l’ultimo film di Martin Scorsese, viene spontaneo chiedersi cosa ci sia di nuovo da dire riguardo all’avidità dei brokers di Wall Street, argomento già ampiamente trattato nella storia della cinematografia. Effettivamente la trama in sé, tratta dall’omonima autobiografia di Jordan Belfort, rappresenta un’ulteriore variazione sul tema, e cela nella premessa il rischio di mettere in scena qualcosa di già visto. Il lupo del titolo è appunto Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio), che introdotto a soli 22 anni negli ambienti della Borsa di New York, esce fortificato dalla crisi del 1987 e decide di fondare l’agenzia di brokeraggio Stratton Oakmont. In breve tempo e con ben pochi scrupoli, riuscirà ad assicurarsi fama e soldi, basando la sua vita sull’eccesso di droga, sesso e lusso. Il suo comportamento al di sopra delle righe gli attirerà però anche le attenzioni dell’FBI.

 

Le analogie con Gordon Gekko altro lupo di Wall Street celebrato da Oliver Stone sono numerose, ma Scorsese riesce comunque a creare un film intenso ed estremo, a partire dalla durata che nel montaggio finale raggiunge i 180 minuti, frutto di oltre un’ora di tagli dopo un lungo tira e molla con la Paramount Pictures.

 

Nonostante ciò, il regista riesce a conferire un ritmo notevole alla narrazione, servendosi di un’adeguata colonna sonora e di una recitazione complessiva di alto livello, che vede Di Caprio emergere al punto di arrivare a sfiorare ancora una volta l’Oscar.

Lo spettatore viene inizialmente ammaliato dal fascino perverso del protagonista e della sua combriccola, ma l’esasperazione degli eccessi palesa la netta presa di posizione contro quel sistema, smentendo di fatto i timori di una sua esaltazione.

“Di più non basta mai” (Jordan Belfort).

REGIA: Martin Scorsese

ANNO: 2014

GENERE: Biografico – Commedia

DURATA: 180 minuti

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